Roma, 4 giu. (askanews) - Era il 4 giugno 1989 quando il regime comunista cinese inviò carri armati e truppe per reprimere i manifestanti pacifici che avevano occupato per settimane l'iconica Piazza Tienanmen per chiedere un cambiamento politico e la fine della corruzione. Trentatré anni dopo si celebra quel giorno, ma in Cina non è prevista alcuna commemorazione pubblica. Così anche a Hong Kong dove la polizia ha avvertito che qualsiasi manifestazione sarebbe stata illegale.Per 33 anni Pechino ha fatto tutto il possibile per cancellare dalla memoria collettiva quel lontano 4 giugno 1989. Lo schiacciamento del movimento causò centinaia di morti, più di mille secondo alcune stime.