Primo turno delle primarie della destra francese, dominate dall’incertezza: si contendono la nomina a candidato per le prossime presidenziali sei esponenti del partito Les Républicains e un democratico-cristiano, in un voto aperto, nei circa 10.000 seggi, agli elettori di qualsiasi tendenza che siano disposti a versare due euro e a firmare un’adesione ai “valori repubblicani della destra e del centro”.
Risalito nei sondaggi, François Fillon è uno dei favoriti fra tre habitué della politica. L’ex primo ministro di Nicolas Sarkozy incarna la destra conservatrice cattolica di provincia.
J’ai pour ambition de hisser la nation vers le meilleur d’elle-même ! pic.twitter.com/KfbX8Upsys— François Fillon (@FrancoisFillon) 18 novembre 2016
Altro favorito l’ex presidente Sarkozy, del quale la Procura di Parigi ha chiesto di recente il rinvio a giudizio per finanziamenti illegali nella campagna del 2012. Sui temi identitari Sarkozy rincorre Marine Le Pen, per sedurre gli elettori di estrema destra, e si presenta come il candidato del “popolo” contro l’“élite”.
Le bonheur de la vie est dans les épreuves surmontées. Je sens qu’on va gagner ! Nous allons tout donner à la France ! #NSNimes pic.twitter.com/KwPSSPQHcp— Nicolas Sarkozy (@NicolasSarkozy) 18 novembre 2016
Per scongiurare una vittoria di Sarkozy, gli elettori di sinistra potrebbero votare per il sindaco di Bordeaux Alain Juppé, ex primo ministro di Jacques Chirac.
La France est malade de la montée de l’extrémisme et du populisme ! #AJLille pic.twitter.com/bKuiFktkF7— Alain Juppé (@alainjuppe) 18 novembre 2016
I candidati – fra i quali soltanto una donna – non divergono molto sui programmi economici. La maggior parte vuole tagli alla spesa pubblica, la liberalizzazione del mercato del lavoro con licenziamenti più facili, la fine delle famose 35 ore di lavoro settimanali, l’aumento dell’età pensionabile, la cancellazione della tassa sui più ricchi.
I primi risultati dovrebbero arrivare verso le 20,30, quelli definitivi nella notte. I due candidati più votati si sfideranno al ballottaggio, la prossima settimana.