Kostiantynivka, 45 chilometri a nord della roccaforte separatista di Donestk. Qui si è svolto venerdì lo scambio tra prigionieri filorussi e ucraini, sotto lo sguardo di alcuni osservatori dell’Osce (Organizzazione per la sicurezza e la cooperazione in Europa).
Delegati di Kiev e dei separatisti hanno letto tutti i nomi dei prigionieri, prima di cominciare a liberarli a gruppi di dieci, 220 da una parte, 150 dall’altra.
Un ulteriore scambio dovrebbe avvenire nella giornata di sabato con i rappresentanti dell’autoproclamata repubblica di Lugansk.
Tra le due fazioni la pace appare, però, ancora lontana. Il portavoce dell’esercito ucraino, Andriy Lissenko, ha affermato che gli attacchi da parte dei filorussi, negli ultimi due giorni, si sono intensificati.
La distanza tra le parti è evidenziata anche dall’annullamento del nuovo round di negoziati a Minsk, in Bielorussia, che si sarebbe dovuto tenere in concomitanza con lo scambio di prigionieri. Quello di mercoledì ha portato all’accordo che lo ha reso possibile, il prossimo incontro non ha ancora una nuova data.