In Ukraina, la strada per la pacificazione passa dall’Osce.
Il ministro degli esteri russo, Sergei Lavrov, ha fatto un appello per il dialogo chiedendo in particolare a Kiev di considerare anche gli abitanti delle regioni a Sud-est.
Lavrov è in America Latina per un viaggio che lo ha portato in Nicaragua, Cuba, Cile e adesso un Perù.
“La Russia – ha detto Lavrov – ritiene che questo dialogo tra Kiev e i suoi oppositori possa essere stabilito e lanciato sotto l’egida dell’Osce. Speriamo che i nostri colleghi occidentali lascino gli ucraini avviare un dialogo tra loro senza frapporre troppi ostacoli’‘.
La tensione resta alta. Le autorità ukraine hanno espulso l’addetto militare russo a Kiev, accusandolo di spionaggio e dichiarandolo persona non grata.
E per essere pronta allo scenario peggiore Kiev ha fatto svolgere la scorsa notte esercitazioni militari nel quartiere che ospita le sedi delle istituzioni.
“Le elezioni presidenziali si avvicinano e la tensione sociale aumenta – ha dichiarato Valeriy Heletey, Capo della Guardia Nazionale Ucraina -. Tra l’annessione della Crimea e la crisi nel Sud-Est dell’Ucraina, a Lugansk e Donetsk, la situazione è molto tesa e noi lavoriamo a pieno ritmo per la sicurezza. Abbiamo programmato le esercitazioni per verificare che sia tutto pronto sul piano operativo e che i checkpoint funzionino”.
Le elezioni si terranno il 25 maggio. Il governo ha evocato l’ipotesi di un sondaggio nazionale sulla possibilità di far adottare forme di autonomia per le regioni del Sud-est.