Niente visto per Hamid Abutalebi. Gli Stati uniti negano il gradimento al diplomatico iraniano che Teheran ha designato per la rappresentanza all’Onu.
Una mossa praticamente senza precedenti che sbarra la strada del Palazzo di vetro di New York a un ambasciatore già rappresentante dell’Iran in Italia, presso l’Unione europea e in Australia:
Jay Carney, portavoce della Casa bianca:
“Certamente la Casa bianca condivide lo spirito della legge approvata al Congresso come abbiamo già fatto sapere alle Nazioni unite e all’Iran. Ci attiveremo per dare alla nuova normativa un fondamento costituzionale”.
Sulla vicenda il governo della Repubblica islamica ha scelto il basso profilo, assicurando che l’incidente non avrà ripercussioni sul negoziato sul nucleare in corso a Vienna, in Austria.
La ragione per cui Washington ce l’ha tanto con Abutalebi è che nel 1979, quando era ancora uno studente, il diplomatico partecipò all’occupazione dell’ambasciata statunitense di Teheran.
Cinquantadue cittadini americani rimasero in ostaggio per 444 giorni. L’aspirante ambasciatore presso le Nazioni unite ha precisato di aver avuto in quella vicenda solo il ruolo di interprete.