Via alla campagna elettorale per le presidenziali afghane, in un clima caratterizzato subito dalla tensione, dopo l’uccisione di due membri del comitato di sostegno di Abdullah Abdullah, l’ex ministro degli esteri che tenta nuovamente la scalata allo scranno più alto, e di nuovo parte da favorito.
La Commissione elettorale centrale, proprio sul tema della sicurezza, aveva organizzato un incontro con gli undici candidati, ma solo cinque vi hanno preso parte.
Il Ministero dell’Interno ha ora annunciato che a ogni candidato vengono assegnati sei veicoli, di cui tre blindati, e trentasei agenti di polizia.
Il Presidente uscente Karzai, non ricandidabile, ha rinviato a dopo le elezioni il tema della firma di un accordo bilaterale con gli Stati Uniti per la permanenza di un contingente anche dopo la fine di quest’anno.
Un accordo difficile anche a causa dei sospetti nutriti dal Presidente su un possibile ruolo giocato dagli Stati Uniti in alcuni attentati, per fragilizzare il suo governo. Sospetti respinti con sdegno da Washington.