TEATRO DI MARCELLO E PORTICO DI OTTAVIA / THEATER OF MARCELLUS AND PORTICO OF OCTAVIA ARCHAEOLOGICAL ZONE.
Il teatro di Marcello è un teatro della Roma antica, tuttora parzialmente conservato, innalzato nella zona meridionale del Campo Marzio nota come Circo Flaminio, tra il fiume Tevere e il Campidoglio, per volere di Augusto. Giulio Cesare progettò la costruzione di un teatro, destinato a rivaleggiare con quello edificato nel Campo Marzio da Pompeo. A questo scopo venne espropriata una vasta area demolendo anche alcuni edifici sacri, come un tempio dedicato alla dea Pietas e uno forse da identificare con il tempio di Diana. Alla sua morte tuttavia erano solo state gettate le fondazioni e i lavori furono ripresi da Augusto, che riscattò con il proprio denaro un'area ancora più vasta e fece innalzare un edificio di dimensioni maggiori di quello originariamente previsto. Questo allargamento probabilmente comportò l'occupazione della parte curva del Circo Flaminio, che da allora divenne una semplice piazza, e lo spostamento e la ricostruzione degli edifici sacri circostanti, come l'antico tempio di Apollo e il tempio di Bellona. Il primo utilizzo del nuovo edificio per spettacoli risale all'anno 17 a.C. durante i ludi saeculares (ludi secolari). Nel 13 a.C. il nuovo edificio venne ufficialmente inaugurato con giochi sontuosi e dedicato a Marco Claudio Marcello, il nipote, figlio della sorella Ottavia, che Augusto aveva designato come erede dandogli in moglie la propria figlia Giulia, ma che era morto prematuramente. In questa occasione sulla scena del teatro furono collocate quattro colonne di marmo africano prese dalla casa di Marco Emilio Scauro sul Palatino e una statua di Marcello in bronzo dorato. Il Portico di Ottavia (porticus Octaviae) è un complesso monumentale di Roma antica, edificato nella zona del Circo Flaminio in epoca augustea. L'insieme monumentale sostituiva il portico di Metello (porticus Metelli) del II secolo a.C. ed era costituito da un recinto porticato che circondava i templi di Giunone Regina e di Giove Statore. I resti attualmente visibili appartengono ad una radicale ricostruzione dell'epoca di Settimio Severo. Le fotografie scattate il 9 aprile 2013 includono anche alcune vedute della zona circostante tra cui il Ghetto Ebraico, la Sinagoga, la basilica di S.Nicola in Carcere, l’area sacra di S.Omobono, ecc.