Peculato sulle procedure fallimentari: nei guai stimato professionista di Rimini

2013-03-26 15

Si appropriava dei soldi destinati ai creditori nell' ambito delle procedure fallimentari delle quali si occupava, presso il Tribunale di Rimini, come curatore. Si tratta di D.B., stimato professionista riminese arrestato dalla Guardia di Finanza all'alba di questa mattina. L'uomo, come pubblico ufficiale, dovrà rispondere per questo dei reati di peculato e interesse privato negli atti del fallimento. A ciò si aggiunge l'accusa per corruzione in atti giudiziari: avrebbe infatti ricevuto somme di denaro dall'amministratore di fatto e dal legale rappresentante di una società in fallimento. Queste somme erano giustificate da falsi contratti di consulenza aziendale, emanati da una società controllata di fatto dal professionista, ma amministrata da una terza persona. Sempre attraverso la società, venivano prodotte fatture a copertura di operazioni inesistenti, per permettere ad alcuni clienti di dedurre fittizi costi dalla dichiarazione dei redditi e quindi di evadere le tasse.
L'operazione della Finanza di Rimini, denominata "Giano", ha portato all'esecuzione di cinque ordinanze di misura cautelare personale (due in carcere) e al sequestro di 31 immobili, 7 tra automobili e motoveicoli, del capitale sociale di 6 persone giuridiche, di investimenti in titoli, fondi e gestioni e certificati di deposito presso nove istituti di credito, per un valore di 4,4 milioni di euro.
Gli indagati dovranno rispondere a vario titolo, in concorso, dei seguenti reati: interesse privato del curatore negli atti del fallimento, peculato, corruzione in atti giudiziari, falsità materiale in atto pubblico, riciclaggio, frode fiscale attraverso emissione e utilizzo di fatture per operazioni inesistenti.

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