La Squadra Mobile della Polizia di Rimini ha eseguito questa mattina quattro ordinanze di custodia cautelare in carcere per reati contro il patrimonio, furto e ricettazione. I destinatari dei provvedimenti sono due serbi, entrambi 40enni, un 37enne bosniaco e un 48enne italiano, nato in Svizzera: una vera e propria banda che, anche se organizzata in modo rudimentale, è riuscita a mettere a segno tra settembre del 2012 al gennaio 2013 decine di colpi in esercizi commerciali, laboratori orafi e ditte di abbigliamento. Indagati a piede libero anche altri due bosniaci per ricettazione, un 33enne e una 40enne che assieme all'italiano si occupava soprattutto di rivendere la merce.
Le indagini della Polizia erano partite nel settembre scorso dopo un furto in un laboratorio orafo di via Montefeltro, che aveva fruttato alla banda quasi 50mila euro. Attraverso testimonianze e intercettazioni telefoniche la Mobile è arrivata in poco tempo al gruppo. Tre di loro intanto erano finiti in carcere, perché colti sul fatto mentre stavano cercando di mettere a segno un colpo in una ditta di abbigliamento di Ancona. Ciò che caratterizzava la banda era essenzialmente la modalità di preparazione e attuazione dei colpi. A parte il furto in via Montefeltro, gli altri erano stati messi a segno al di fuori della Provincia, arrivando fino in Toscana, Marche e Umbria. Il gruppo utilizzava la tecnica dello sganciamento. Alcuni giorni prima di mettere a segno il colpo, eseguivano un sopralluogo accurato della ditta da depredare, poi rubavano auto e furgoni, che venivano posizionate a distanza favorevole lungo il tragitto che li divideva dal luogo del furto. Una volta che il colpo veniva messo a segno, tornavano a Rimini con l'auto "pulita".
"La base logistica era a Rimini, perchè erano tutti residenti a Rimini da diverso tempo e ci tenevano a rimanere puliti nella loro città adottiva" ha dichiarato il capo della Squadra Mobile Nicola Vitale. Per ogni furto erano 2 o 3 le auto che venivano rubate e queste, assieme alla maggior parte della merce rubata, è stata recuperata e riconsegnata ai legittimi proprietari. In base a quanto ritrovato, per ogni colpo il gruppo avrebbe rubato una quantità di merce dal valore compreso tra i 20 e 50mila euro. I sei componenti hanno tutti precedenti specifici per furti, rapine e falsità materiali, alcuni di questi avevano obblighi di Polizia e uno di questi era destinatario di due custodie cautelari in carcere per un ammontare totale di 13 anni.