Sesso, coca ed estorsioni trans al centro dell'operazione Ceres

2013-03-12 10

Festini con trans e droga, minacce ed estorsioni. E' il quadro che emerge dalle indagini iniziate nel 2008, effettuate dai Carabinieri del Comando Provinciale di Rimini e sfociate nelle 11 ordinanze di applicazione di misure cautelari eseguite in regione, in Toscana, Puglia, Campania e Sicilia.

Due gruppi gestivano un consistente traffico di stupefacenti in tutta la riviera romagnola. Uno era capeggiato da una famiglia albanese. L'altro gestiva la zona Gross e Riccione, capeggiato da due trans, P.C. e R.P., che offrivano la droga, soprattutto cocaina, come extra per le prestazioni sessuali. Quando ordinavano lo stupefacente, al telefono parlavano solamente delle attività meramente sessuali, per sviare i sospetti. I festini si concludevano tavolta con piccoli furti, viste le condizioni poco lucide dei clienti, ma il più delle volte con estorsioni. Tre quelle accertate, a danno di un ragazzo giovane e di due uomini sposati. I trans chiedevano soldi, altrimenti avrebbero reso pubbliche le preferenze sessuali dei loro clienti. Uno di questi, a cui è stata fatta richiesta di 800 euro, non ha ceduto al ricatto, ma pare che nonostante tutto sia tornato per un nuovo appuntamento. Dei due trans, P.C, soprannominata "Wiky", ex parrucchiera, era la più aggressiva nella condotta estorsiva. In un'intercettazione ha confidato di spacciare e prostituirsi perchè cosa naturale per un trans. I Carabinieri hanno sequestrato più di tre chili di coca e hashish nell'intera operazione.