http://www.pupia.tv - Caserta - 24 le persone arrestate tra le province di Caserta, Napoli, Roma e Lucca, tutte accusate di associazione per delinquere ed estorsione nell'ambito dell'operazione "Talking Free", condotta dalle squadre mobili di Caserta e Firenze. I centri operativi della Dia di Napoli e Firenze hanno anche sequestrato, in città della Toscana e della Campania, decine fra immobili, aziende e attività commerciali, per un ammontare di oltre 20 milioni di euro. Perquisite abitazioni private e uffici.
GLI ARRESTATI. Tra gli arrestati, 13 risiedono in Toscana. Si tratta di Salvatore Mundo, 45 anni, napoletano, detto "'O Mister", il capozona versiliese del clan, insieme alla moglie Maria Grazia Lucarello, 44 anni, casertana, negoziante di prodotti campani a Viareggio, sorella di Orlando Lucariello, ex capozona dei casalesi a Gricignano, attualmente collaboratore di giustizia; Giovanni Sglavo, casertano di 59 anni e Stefano Di Ronza, 51 anni di Caserta, due imprenditori edili residenti a Viareggio e Massa; Maurizio Di Puorto (51enne casertano), il 45enne napoletano Nicola Garzillo, Franco Galante, 48 anni, di Caserta, Guglielmo Daniele De Chiara, 36 anni, di Milano, e Francesco Martino, napoletano di 46 anni. Altre 10 persone, prestanome delle società e degli esercizi commerciali nella disponibilità dei camorristi, sono stati raggiunte dagli avvisi di garanzia.
SEQUESTRI. Ammonta a circa 5 milioni di euro il valore complessivo dei beni sequestrati solo in Toscana. I sigilli sono scattati per appartamenti, aziende ed esercizi commerciali ubicati nelle province di Lucca e Massa Carrara e intestati ad affiliati al gruppo camorristico o a prestanome. In particolare, a Viareggio (Lucca) gli agenti della direzione investigativa antimafia hanno posto sotto sequestro preventivo un negozio di alimentari e una ricevitoria del lotto, quattro società edili, due terreni agricoli e dieci appartamenti. Una società edile è stata sequestrata a Lucca, e due a Camaiore (Lucca).In provincia di Massa Carrara sequestrati un appartamento e una ditta edile.
GLI IMPRENDITORI DI GRICIGNANO. L'indagine, svolta in un arco temporale compreso tra il 2009 ed il 2012, finalizzata inizialmente alla cattura dell'allora latitante Antonio Iovine, alias "'O Ninno", tratto in arresto a San Cipriano d'Aversa il 17 novembre 2010, si è successivamente incentrata sugli interessi economici gestiti dal gruppo camorrista nella provincia di Caserta, ed in particolare nella zona di Gricignano d'Aversa, Succivo e comuni limitrofi, con diramazioni nel comprensorio della Versilia, con particolare riferimento al cittadina di Viareggio.
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L'operazione è stata quindi estesa anche alla regione Toscana fornendo, sin dai primi momenti, una serie di elementi altamente indicativi sulla presenza dei casalesi in quel territorio i quali, avvalendosi della forza di intimidazione del vincolo associativo e della condizione di assoggettamento ed omertà che ne deriva per la realizzazione di scopi illeciti, hanno fornito un rilevante contributo al rafforzamento del citato clan mafioso, consentendo allo stesso, di rafforzare il vincolo dell'assoggettamento nei confronti degli imprenditori di Viareggio originari di Gricignano, ulteriormente soggiogati dal maggiore credito, prestigio ed autorevolezza - determinanti per ottenere ulteriori appoggi, coperture diffuse e per incrementare il proselitismo - derivanti dalla dimostrazione del predominio, non solo criminale, dell'organizzazione sui territori sottoposti alla propria influenza. .............(28.02.13)
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