Volpi e tassi uccisi perché colpevoli di decimare la fauna riservata ai cacciatori clienti della sua azienda. Questa la ragione principale dietro alle azioni del 65enne proprietario dell'attività faunistica venatoria "La Rocca di Maioletto". L'uomo, per andare incontro ai propri clienti, ha iniziato a posizionare trappole lungo i sentieri della sua proprietà, grande circa 400 ettari, con l'intento di eliminare tassi e volpi. Una volta che questi cadevano nelle sue esce venivano lasciati morire di stenti o per soffocamento.
La Guardia Forestale è giunta all'uomo dopo una serie di segnalazioni fatte dai cittadini e dalle associazioni, l'ultima lo scorso 4 gennaio, quando una coppia facendo trekking ha notato una volpe intrappolata da un laccio.
Gli Agenti hanno allora battuto il territorio rinvenendo numerose trappole e lacci, in cui erano caduti gli animali, alcuni dei quali morti. Quelli ancora in vita sono stati immediatamente portati a far medicare e alcuni sono sopravvissuti. La Guardia Forestale ha cercato di bloccare il colpevole eseguendo delle foto trappole, ma senza riportare risultati positivi. Il 65enne infatti si limitava ad uccidere volpi e tassi, senza interessarsi del recupero dei loro corpi una volta che erano deceduti. Grazie alla Procura di Rimini allora si è arrivata alla perquisizione dell'abitazione, dell'auto e dell'azienda dell'uomo, riscontrando questa volta prove che hanno confermato la sua colpevolezze. Numerose gabbie e lacci, alcuni di questi nascosti anche sotto il tappetino dell'auto. Il 65enne è stato inoltre denunciato per detenzione di armi e cartucce non autorizzata: ritrovate infatti oltre 2200 cartucce non denunciate e anche una canna di fucile, che in quanto parte di arma sarebbe anch'essa da dichiarare. Durante le perquisizioni ritrovati anche alcuni animali imbalsamati e uno scoiattolo congelato ucciso da dei pallini.
Davanti al sequestro l'uomo non ha ammesso alcuna colpa, intanto però probabilmente gli sarà revocata dal Prefetto l'autorizzazione da guardiacaccia. La Guardia Forestale ha inoltrato comunicazione anche alla Questura e alla Provincia, che probabilmente prenderà provvedimenti nei confronti dell'azienda dell'uomo.
È dal 1994 che le segnalazioni di trappole e polpette killer sono segnalate in quella zona da passanti e anche dagli stessi cacciatori. La speranza da parte della Guardia Forestale è che questo fatto renda ancora più sensibile la cittadinanza al tema e che la proficua collaborazione con le associazioni del territorio continui in questa direzione.