Soldi in cambio di un'assunzione regolare: arrestati tre bengalesi

2012-11-22 34

La Polizia Municipale di Rimini ha eseguito questa mattina tre ordinanze di custodia cautelare nei confronti di due fratelli del Bangladesh di 35 e 45 anni e del nipote di uno dei due, 28 anni, per i reati di estorsione e lesione in concorso. I due fratelli sono titolari di una bigiotteria e di un banco al mercato, inoltre sono in attesa delle autorizzazioni per aprire un negozio di alimentari a Borgo Marina.

Vittima dell'estorsione un connazionale di 34 anni, in Italia dal 2009, dipendente in nero. Ha chiesto di essere regolarizzato, con contratto e relativa richiesta di permesso di soggiorno, ma in cambio ha dovuto promettere il pagamento di una somma di 5000 euro, con 1500 euro di anticipo. Il contratto di lavoro era però fasullo: per la regolarizzazione del dipendente non era inoltre soddisfatto il requisito del reddito da parte del datore di lavoro. I fratelli millantavano un reddito di 50mila euro, grazie anche all'aiuto di un compiacente commercialista non identificato, a fronte di un reddito reale di 3000 euro.

Quando il dipendente ha preteso gli stipendi mai pagati, è stato convocato nell'appartamento di uno dei due fratelli, in via dei Mille. Qui, il 1 aprile del 2011, è stato vittima di una barbara aggressione, subendo lesioni tra il collo e la schiena. A quel punto il 34enne ha denunciato l'estorsione subita. Le indagini avviate si sono concluse con l'emanazione delle tre ordinanze da parte del Gip del tribunale di Rimini. Gli aggressori sono stati fermati con le valigie in mano: chiuse come di consueto le attività nel periodo invernale, erano pronti a tornare in Bangladesh.

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