Ruoppolo Teleacras - Di Matteo, il cerchio è chiuso

2012-11-22 3

Il servizio di Angelo Ruoppolo Teleacras Agrigento ( http://www.facebook.com/profile.php?id=1504665955#!/pages/Angelo-Ruoppolo/40129859538 ) del 29 aprile 2009. Dopo i fratelli Brusca, Vincenzo Chiodo e Giuseppe Monticciolo. Il Tribunale di Sorveglianza di Palermo concede i domiciliari anche a Stefano Bommarito, carceriere di Di Matteo (per il video seleziona Alta qualità cliccando su HQ in basso a destra dello schermo).
Ecco il testo:
La sera dell' 11 gennaio del 1996. Il telegiornale. Giovanni Brusca è condannato all'ergastolo per l'omicidio di Ignazio Salvo. Brusca telefona a suo fratello Enzo e gli ordina: "liberati du cagnoleddu" . "U cagnoleddu" è Giuseppe Di Matteo, 13 anni, rapito, prigioniero per più di 2 anni in mezza Sicilia, poi ucciso per vendetta contro il padre, il pentito di Altofonte. Mario Santo Di Matteo, inteso "Santino Mezzanasca". Adesso, dopo 13 anni, gli stessi della vita spezzata a Giuseppe Di Matteo, quasi tutti i responsabili dell'efferato omicidio non sono in carcere perchè pentiti. L'ultimo della lista dei graziati è Stefano Bommarito, condannato a 22 anni perchè è stato il carceriere del ragazzino. Bommarito, originario di San Giuseppe Jato, come Brusca, non sconterà la condanna perchè il Tribunale di Sorveglianza di Palermo gli ha concesso l'affidamento in prova ai servizi sociali. Anche gli esecutori della sentenza di morte di Giovanni Brusca sono fuori dal carcere. A strangolare e poi sciogliere nell'acido Di Matteo sono stati Enzo Brusca, Vincenzo Chiodo e Giuseppe Monticciolo. Ebbene, già il 19 maggio del 2003 il Tribunale di Sorveglianza di Roma ha concesso i domiciliari a Enzo Brusca, condannato a 30 anni, come premio per la buona condotta. Vincenzo Chiodo, invece, non è mai stato in carcere. Si è pentito subito dopo l'arresto e adesso sconterà a casa 17 anni. Giuseppe Monticciolo, condannato a 20 anni, ne sconterà 15 ai domiciliari, anche perchè lui è stato prezioso per la cattura di Giovanni Brusca. E domiciliari eccellenti anche al mandante del delitto, lo stesso Giovanni Brusca, condannato a 19 anni e 11 mesi di reclusione, e adesso a casa con la moglie, sposata in carcere, ed il figlio. Il cerchio è chiuso.

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