Il servizio (per il video seleziona Alta qualità in basso a destra dello schermo) di Angelo Ruoppolo Teleacras del 2 giugno 2008. 4 cadaveri di immigrati clandestini affiorano a galla nel mare di Lampedusa.
Ecco il testo:
Eccola qui'. La foto di Robert Capa dello sbarco degli Alleati in Sicilia nel 1943 e' stata una delle immagini simbolo del secondo millennio e del 20esimo secolo. E cosi' adesso, nel terzo millennio e nel 21esimo secolo dopo Cristo, e' simbolo un'altra immagine. Eccola qui'. Il mare mediterraneo ed agrigentino, azzurro ed abbagliato dai raggi del sole. E sulla spiaggia di sabbia africana il cadavere di un immigrato clandestino. Morto vittima di una delle tante traversate verso la terra promessa. E' una fotografia macabra quanto ormai ricorrente, che provoca quasi indifferenza. Come se fosse un rotocalco, un bollettino, del giorno prima, di oggi e con le previsioni di domani, sempre al peggio. Questa mattina la stessa immagine si e' riproposta a Lampedusa dove sulla spiaggia di Cala Spugna e' stato scoperto il cadavere di una donna. Il corpo e' in avanzato stato di decomposizione. Impossibile, almeno per il momento, il riconoscimento. E' una facile ipotesi: si tratterebbe di una immigrata clandestina, in viaggio verso l'Europa, vittima di un naufragio. E lo spettro di un'altra ecatombe nel mare si materializza sempre di piu'. Si' perche' si tratta del quarto cadavere affiorato a galla nel corso di pochi giorni. Ieri mattina, il terzo, che la Guardia costiera di Lampedusa ha recuperato 300 metri a largo da Punta Sottile. Il secondo venerdi' sera, ad un miglio dalla riva, ed il primo giovedi' scorso, ripescato a 14 miglia dalla costa. Dunque, un'altra barca si sarebbe rivelata una bara galleggiante, che poi si sarebbe capovolta, forse a causa delle acque in tempesta dello scorso fine settimana, quando ha imperversato una violenta ondata di scirocco.