Ruoppolo Teleacras - Crollo, un morto

2012-11-20 44

Il servizio di Angelo Ruoppolo Teleacras Agrigento del 7 aprile 2009. Incidente sul lavoro a Porto Empedocle, in via Libertà. Un pensionato sepolto dalle macerie di un muro che ha tentato di ricostruire ( per il video seleziona Alta qualità cliccando su HQ in basso a destra dello schermo).
Ecco il testo:
Se vi sintonizzate adesso su Teleacras penserete che sia in onda un servizio registrato in Abruzzo. Sì perchè le immagini delle macerie, le rovine, le pietre, i calcinacci, la polvere, sono ingannevoli. Pensate al terremoto, alla provincia de L'Aquila. E invece no. Quì non è Paganica e nemmeno Onna. E' Porto Empedocle. La città di Andrea Camilleri e del Commissario Montalbano. No, a Vigata la terra non ha tremato. E nemmeno il mare si è sollevato impetuoso, come fu a Messina, 12 metri di onde. E' stato invece un incidente, una fatalità, uno scherzo del destino, beffardo e cinico. Sì perche pensate: un uomo è morto vittima del muro che ha tentato di ricostruire. Il suo nome è Salvatore Catalosi, 76 anni, pensionato, ed abita in via Lincoln. Oggi, al mattino, Catalosi è a lavoro in un rudere, un casolare di sua proprietà, in via Libertà, una traversa di via Roma, nel centro cittadino. Tra le mani un piccone. Abbatte una parete. Il suo progetto è il recupero, ricostruire, ristrutturare. Pazienza e volontà. Un colpo dopo l'altro. L'anziano affaticato è quasi a metà dell'opera. Poi, il muro si accanisce contro di lui. I mattoni non ancora abbattuti si sciolgono come la neve. Ed una frana precipita sullo sventurato. Un tonfo, violento, implacabile. Scatta l'allarme. Vigili del fuoco. Carabinieri. Polizia. Vigili urbani. Il soccorso. Inutile. Salvatore Catalosi è stato sepolto dal crollo. E' morto. Vittima forse della imprudenza, l'avventatezza, che si è rivelata inesorabilmente mortale.

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