Il servizio di Angelo Ruoppolo Teleacras Agrigento del 17 giugno 2010. Padre di famiglia investito ed ucciso a Licata. Il calvario giudiziario dei familiari. 10 anni dopo la Cassazione sentenzia l'omissione di soccorso.
Ecco il testo :
Il 4 dicembre del 2000 è morto a Licata Franco Incorvaia. "Investito, ucciso, e non è stato soccorso". Così sentenzia la Cassazione il 16 giugno del 2010. La famiglia ha atteso 10 anni la conclusione del calvario giudiziario. Franco Incorvaia muore a 47 anni. Impiegato alle Poste. Sposato con Rosalia Greco. Due figlie, adesso di 23 e 13 anni, Valentina e Silvia. La strada provinciale 7, tra la periferia ed il centro della città. Franco Incorvaia a bordo di un ciclomotore, un Exagon 125, e indossa il casco. L'impatto contro una moto ape posteggiata sul ciglio della strada. Poi Incorvaia, ancora vivo, è travolto da un'automobile, che lo trascina per alcuni metri e lo uccide. Ebbene, l'uomo al volante dell'automobile, Salvatore Mulè, anzichè prestare soccorso, è fuggito ed ha nascosto l'automobile, una Fiat Uno. Poi però è stato rintracciato dai Poliziotti della Stradale che, come cani segugi, hanno seguito una striscia di olio dispersa dall'auto del fuggitivo lunga ben 3 chilometri. Adesso la Cassazione ha condannato l'imputato con sentenza in giudicato. Salvatore Mulè, 59 anni, di Licata, agricoltore, sposato e padre di 4 figli, colpevole di omissione di soccorso, dopo le condanne in primo grado ed in Corte d'Appello. Ed il 20 ottobre del 2005 la Corte d'Appello di Palermo, confermando la sentenza del Tribunale di Licata, ha condannato per omicidio colposo il proprietario della moto ape, Girolamo La Rocca, di Licata. A Salvatore Mulè, nella misura del 25 per cento, ed a Girolamo La Rocca, è stato imposto il risarcimento dei danni alla parte civile, rappresentata dall'avvocato, Giuseppe Arnone, che si è costituito in giudizio nell' interesse dei familiari di Franco Incorvaia.