Ruoppolo Teleacras - Falsone, dopo l'arresto

2012-11-01 16

I servizi di Angelo Ruoppolo Teleacras Agrigento ( http://www.facebook.com/pages/Angelo-Ruoppolo/40129859538?ref=search ) del 2 e 3 luglio 2010. Il boss Giuseppe Falsone dopo l'arresto, tra documenti falsi, l'estradizione dalla Francia, la famiglia ed i processi in Sicilia.
Ecco i testi:
Il kerosene nell'aereo che volerà in Italia è stato versato. Falsone decollerà dalla Francia. Estradato in Italia. I magistrati siciliani, Vittorio Teresi e Fernando Asaro, anche loro in terra francese, lo marcano stretto. Il ritardo perchè a Marsiglia lo hanno processato per i documenti falsi. E lui, Falsone, nega ancora : '' sono Giuseppe Sanfilippo Fridola, sono nato nel 1974, nella provincia di Catania ''. La verità però è nelle impronte digitali. Latitanti agrigentini in viaggio dopo la cattura. A Luigi Putrone e Joseph Focoso chiesero, come impone la legge : '' vuoi essere estradato in Italia '', e loro risposero no. A Focoso, eccolo all'aeroporto, forse perchè si pentisse, gli hanno detto : '' hai moglie e due figli, in Italia ti aspetta l'ergastolo, rifletti ''. E lui, il killer di Guazzelli, rispose : ''rifletterò ''. Ecco nella foto Putrone, appena atterrato all'aeroporto Fiumicino, a Roma, il 14 luglio del 2006, quasi un anno dopo l'arresto nella Repubblica Ceca. Lui, "Luvici", ha riflettuto, e 2 mesi dopo, a settembre, ha saltato il fosso, e si è pentito. Focoso no. Giuseppe Falsone dal covo di Palazzo Adriano è scappato almeno un anno addietro. Tra maggio e giugno ha affittato la casa a Marsiglia, eccola, Boulevard Notre Dame. Fuori dalla Sicilia, dall'Italia, e dalla provincia di Agrigento, dove è stato riferimento sempre presente. Il collaboratore di Sambuca di Sicilia, Lillo Rizzuto, che si è pentito perchè ha temuto di essere ucciso dallo stesso Falsone, ricorda che lo ha incontrato 5 volte, dal 2006 fino all'estate del 2007. "Abbiamo parlato dei lavori, i cantieri, come al centro commerciale di Castrofilippo, e delle estorsioni''.
Lui è Calogero Falsone, 44 anni, fratello di Giuseppe il boss. Arrestato il 2 ottobre del 2002, perchè sorpreso in possesso di una pistola, eccola, calibro 9 per 19 di fabbricazione israeliana con matricola abrasa, un colpo in canna, e poi un caricatore inserito ed un secondo caricatore con all'interno 15 cartucce ciascuno. Il 3 marzo del 2003 i Carabinieri arrestano per la seconda volta Calogero Falsone. E' l' operazione '' Ghost'', perchè suo fratello è ancora un fantasma, e lo sarà fino al 25 giugno del 2010. La condanna per associazione mafiosa e la sorveglianza speciale. Adesso, a carico di Calogero Falsone, i Carabinieri ed il Tribunale di Agrigento hanno imposto l'obbligo di dimora a Campobello di Licata perchè avrebbe più volte violato gli obblighi della misura preventiva. Lei è Carmela Maria Rita Falsone, 46 anni, sorella del boss Giuseppe, arrestata dai Carabinieri il 13 luglio del 2004. La donna avrebbe riciclato il denaro frutto delle attività mafiose del fratello. Già il 25 settembre del 2002 Carmela e Calogero Falsone, altri familiari e persone di fiducia, hanno subito un sequestro di beni per circa 2 miliardi di lire. Lui è Giovanni Castronovo, e non è fratello di nessuno. E' un avvocato agrigentino. Qui, nell'ultimo covo di Falsone in Sicilia prima della fuga a Marsiglia, a Palazzo Adriano, al confine tra le province di Agrigento e Palermo, i poliziotti della Squadra mobile di Agrigento hanno scoperto un pizzino. Sul foglio è scritto '' Avvocato Giovanni Castronovo, come è ? ''. Il mittente della domanda è Giuseppe Falsone. Il destinatario sarebbe lui, Cesare Lombardozzi, boss di Agrigento e consigliere fidato di Falsone. Il capomafia chiederebbe a Lombardozzi informazioni sulle capacità professionali dell'avvocato Castronovo. Ed infatti, lui, Castronovo, adesso assiste Falsone, insieme al collega Lillo Fiorello, nella causa in Corte d'Appello a Palermo contro la confisca dei beni sequestrati. Nel frattempo, lui, Giuseppe Falsone, viaggia dalla Francia verso l' Italia. Lo attende il processo cosiddetto '' Scacco matto '', dal nome del maxi blitz antimafia del 4 luglio del 2008. La sua posizione è stata stralciata.

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