Il servizio di Angelo Ruoppolo Teleacras Agrigento ( http://www.facebook.com/pages/Angelo-Ruoppolo/40129859538?ref=search ) del 30 ottobre 2010. Ancora piu' surreale la morte di Antonino Terrazzino a Raffadali. Il killer non e' stato il fulmine ma le schegge d'asfalto rimbalzate dopo la scarica elettrica.
Ecco il testo:
Il primo responso del medico legale e' stato clamoroso. Il secondo lo e' ancora di piu', e non esiste aggettivo piu' clamoroso di clamoroso, se non che, forse, e' piu' credibile il secondo anziche' il primo. Infatti, e' stato difficile se non impossibile convincersi che i Carabinieri avessero scambiato dei fori da colpi con ferite da scariche elettriche, quindi superficiali e non scavate da un oggetto infuocato, sia esso un proiettile o anche una scheggia d'asfalto. Si', e' davvero cosi'. Tra le ore 7 e 15 e le 7 e 25 di mercoledi' 26 ottobre, a Raffadali, in via Etna, un fulmine, scatenato da un temporale turbolento, si e' scagliato a terra. L'impatto della saetta e' stato cosi' violento che ha squarciato l'asfalto, e tre schegge si sono conficcate come proiettili sul malcapitato Antonino Terrazzino, colpevole solo di camminare verso il panificio per comprare il pane. Il medico legale ha prima ipotizzato : '' si', il fulmine ha colpito Terrazzino all'orecchio, e la scarica ha provocato 3 fori, simili ai colpi d'arma da fuoco, due alla testa ed uno all'ascella destra. E' un caso che si riscontra una volta ogni 2milioni ''. Poi invece la seconda ipotesi, che e' l'antitesi della prima tesi : '' si', l'assassino e' stata sempre la folgore, ma Antonino Terrazzino, 59 anni, bracciante agricolo in pensione, non e' morto folgorato ma colpito da 3 schegge d'asfalto impazzite sollevate dal fulmine, e che gli hanno provocato 3 fori, come se fossero fucilate ''. Se la prima ipotesi ricorre una volta ogni 2 milioni, la seconda forse non e' mai accaduta e sara' scritta per la prima volta nei manuali universitari della Medicina legale.