Motogp, un anno senza Marco Simoncelli manca a tutti Sic...uramente

2012-10-24 1

Sembra ieri, o quasi, che Marco gareggiava con la sua moto e con il suo sorriso fra i gran premi di mezzo mondo. Sembra ieri quando la notizia della sua morte ha fatto il giro del pianeta, trasformando una normale corsa della domenica nell'addio al Sic. Sembra impossibile che Marco, il 24 enne di Coriano, una carica di allegria ed ottimismo, sia morto. Eppure è successo. 365 giorni fatti di ricordi con manifestazioni, commemorazioni, eventi, tutti in nome del numero 58. Dall'intitolazione del circuito di Misano, passando per la targa, scoperta lo scorso week end, nel circuito di Sepang proprio nella curva dove Marco ha perso la vita, alle innumerevoli pubblicazioni di libri, gadget, i fan club nati in suo onore, l'associazione Onlus che raccoglie fondi per progetti sociali. E ancora pagine e pagine sui social network: Facebook e Twitter.
I suoi concittadini realizzeranno presto un museo e gli amici del gruppo 58boys stanno lavorando ad una statua nel cuore della città. Si perché Marco non era solo uno sportivo, un personaggio, un figlio per mamma Rosella e papà Paolo, proprio come raccontano nella pubblicazione "Il nostro Sic", ma era qualcosa di più. E così dopo quel maledetto 23 ottobre 2011 tutti, chi lo conosceva e chi non, hanno scoperto che dietro quel pilota dai capelli ricci, quel romagnolo un po' bizzarro, c'era un anima ed un cuore grande. Un giovane che viveva con ed in nome dei valori semplici, che amava la vita e la sua moto; Pronto sempre ad aiutare chiunque. Così lo ricorda chi ha passato poco o tanto tempo con lui. E anche la pioggia al gran Premio di Sepang, che ha interrotto domenica gli ultimi giri della competizione, ha inesorabilmente fatto pensare alle lacrime. Come se il cielo, ad un anno di distanza, avesse memoria e piangesse in nome del Sic.
Di certo in Malesia c'erano gli amici e compagni di sempre che, con i visi rivolti verso l'orizzonte, avranno magari pensato e immaginato Marco correre fra le nuvole. Del resto con un campione come lui, sicuramente, anche gli angeli faranno a gara per stargli accanto.