Il servizio di Angelo Ruoppolo Teleacras Agrigento del 17 marzo 2008. Una studentessa di Favara, senza casco, è vittima di un incidente stradale. Lei amava cantare "Perdere l'amore", di Massimo Ranieri.
Ecco il testo:
Forse, se lei avesse indossato il casco la sua vita sarebbe stata salva. Ed il classico senno di poi. Che non conforta. Non serve. Il medico legale, Gianfranco Pullara, ha eseguito l'ispezione cadaverica. Lei, Bruna Bennardo, e' morta vittima di un trauma cranico. Un colpo violento sull'asfalto. Inutili i soccorsi in via Piersanti Mattarella, nella contrada cosiddetta ''Calcarelle'', a nord di Agrigento. E' una sorta di Cittadella degli studi. Poche strade, consumate e pericolose, anche l'Universita' e tante scuole, come l'Ipia Fermi. E Bruna Bennardo, 16 anni, e' stata alunna dell'Istituto per l'industria e l'artigianato intitolato al fisico italiano che ha progettato la bomba atomica. L'incidente. Tre i mezzi. Una Yaris Toyota, un Furgone ed il ciclomotore di Bruna. Un Piaggio Liberty, riverso a terra. Suona la campanella dell'ultima ora, e dopo le 14 Bruna viaggia verso casa, a Favara, in Corso Vittorio Veneto, dove il padre, Calogero, e' titolare del Distributore di benzina Q 8. Aspetta anche la sorella, Noemi, e la madre, Angela Maniglia, che ha la stessa passione della figlia, il canto, tanto che insieme hanno fondato una scuola, l' ''Arcadia''. L'attesa, poi la notizia, funesta, che mozza il fiato. L'impatto, lo scontro, la morte. Un'amica di Bruna e' sbalzata dalla sella del 2 ruote. Adesso e' ricoverata in Ospedale, ma non e' in pericolo di vita. La Procura della Repubblica di Agrigento ha avviato un'inchiesta. Il magistrato titolare del fascicolo e' Michela Francorsi. A Favara, pianto, rabbia e disperazione...