http://www.pupia.tv - Napoli - "Mi chiamo Margherita e avevo un lavoro -- spiega la protagonista nell'incipit del romanzo -- Poi un giorno sono diventata qualcosa che conteneva qualcuno e la mia vita ha preso una piega del tutto imprevista. Aspettavo un figlio e i miei tacchi a spillo, la gonna in eco-plastica diventavano improvvisamente estranei, alieni. Monete sotto pelle. Mi chiamo Margherita e facevo la puttana. Sono una puttana. La mia e' una storia piena, ma scorre a fatica, almeno non subito. Qui dove mi trovo lo spazio e il tempo sono una cosa sola e scinderli e' davvero un'impresa. Scindere e' importante adesso. Allora questa cosa qua non la sapevo fare, non la conoscevo. Allora la vita era un pacco regalo, una sorpresa". Il "qui" e' appunto una prigione, non solo materiale: e' la prigionia della sofferenza, del passato e della difficolta' di darsi una seconda opportunita'.
Laura Martusciello, alla sua prima opera narrativa, dipinge il ritratto di una donna fuori dal comune, che in nome dell'amore con la 'A' maiuscola sacrifica la sua vita. Ma non tutto e' perduto: per tutti esiste una seconda possibilita' e anche Margherita trovera', alla fine del suo complicato percorso esistenziale, il suo posto nel mondo.(18.09.12)