Il servizio di Angelo Ruoppolo Teleacras Agrigento dell' 8 agosto 2008. La Marina Militare aggancia durante la notte una zattera con 120 immigrati da 3 giorni alla deriva senza acqua e benzina ( per il video seleziona Alta qualità in basso a destra dello schermo).
Ecco il testo:
Lei e' Laura Boldrini, ed e' la portavoce dell'Alto Commissariato delle Nazioni unite per i Rifugiati. Oggi ringrazia ed esprime gratitudine alla Marina militare italiana. Si' perche' quando l'Onu, in allerta dopo una telefonata con un cellulare satellitare, ha lanciato l'allarme di una barca alla deriva 60 miglia dalla costa della Libia, le orecchie dello Stato di Gheddafi sono state da mercante. Nessuna risposta. E cosi', nonostante non fosse propria competenza, la Corvetta Urania della Marina italiana ha navigato verso la latitudine indicata. L'Italia ha salvato, ancora una volta, tante vite umane, scampate a morte sicura. Si' perche' pensate ed immaginate: la temperatura rovente, tra i 40 ed i 50 gradi, il mare che bolle sotto il sole cocente, una zattera di legno a largo, senza acqua, la riserva di carburante esaurita, e 120 persone a bordo, anche donne e bambini, in balia delle correnti. Non e' un romanzo di Giulio Verne ma e' il disegno di un incubo, che e' stato reale, e che si e' protratto per 3 giorni. Incredibile, assurdo, mirabolante. Poi, durante la notte appena trascorsa, intorno alle 2, la corvetta Urania e' stata come l'America per le tre caravelle di Cristoforo Colombo. Prima un miraggio, poi la certezza. '' Stremati, disidratati, pero' vivi e salvi ''. Il pattugliatore aggancia la barca, prossima a trasformarsi in una bara galleggiante, ed i 120 protagonisti dell'ennesima Odissea nel Canale di Sicilia, originari della Somalia, l' Etiopia ed il Sudan, sono trasbordati sulla nave della Marina militare. Insieme a loro anche altri 105 immigrati clandestini intercettati durante il viaggio, a bordo di altre 4 barche in difficolta'. Rotta verso Lampedusa, tanto per cambiare.