Si è parlato molto del corteggiamento del City anche un po’ a sproposito. Puoi raccontarci quando avvenuto?
Posso raccontarvi la verità… ero venuto a fare la conferenza che faccio ogni anno, non ho parlato in nazionale anche per rispetto a voi che aspettavate che io parlassi. Non è mia intenzione e annunciare la terza guerra normale, era una conferenza normale per me. Ci sono delle offerte e delle richieste ed è importante per me dire la mia: io sto qui, sto bene qui e non ho mai chiesto a nessuno di andare via, mai, mai. Messaggi di Mancini, telefonate, è stato scritto di tutto. Alcuni articoli mi fanno sorridere, altre cose sono state scritte e sono gravi, ma prometto che il giorno che andrò via, se dovesse succedere ma ne dubito ormai a 29 anni, ma potrebbe succedere, verrò a dirlo.
A Cesena all’ultima di campionato hai parlato e hai detto che servivano giocatrori per fare una squadra più conmpetitiva, ora che Roma è diventata?
Comincio da Cesena. Mi hanno chiesto cosa servisse alla Roma per fare una buona stagione. C’è stato ciò che avevo chiesto. Sono arrivati giocatori molto bravi, che io ho scoperto a Irdning. Sono soddisfatto, la squadra creata è importante. Mi dispiace siano andati via degli esempi di professionalità come Cassetti, Heinze e persone che hanno fatto parte di un gruppo importante. Lo zoccolo duro della Roma si sta sgretolando, ma è stato comprato materiale calcistico importante.
Tutta la tarantella nasce dal fatto che Sabatini ha detto che non sei incedibile, non esistono giocatori incedibili…
Difficile quantificare la proposta indecente, c’è chi pensa io valga 0 e chi pensa valga 100. Il discorso ci sta: il calcio ci dice questo, in passato sono stati venduti Zidane, Cristiano Ronaldo, Ibrahimovic, calciatori fortissimi, figuriamoci se io non posso essere messo in discussione,. Ritengo sacrosanto questo discorso. Poi io per la gente ho un valore diverso, l’ho visto anche l’altra sera. Spero di essere considerato importante come calciatore perchè sono bravo, non solo perchè sono romano.
Che rapporto hai con Zeman? Nel passaggio tra Luis e Zeman hai fatto qualche considerazione sulla tua permanenza?
Dopo che è andato via Luis Enrique non ho mai messo in dubbio la mia permanenza. E’ uscito anche che io ho problemi con Zeman, ed una bugia clamorosa. Speravo che L. Enrique si potesse prendere una rivincita. Per me rimane un grande allenatore. Tutti sbagliano un anno, lui ha sbagliato il primo. Quando stavano per scegliere l’allenatore dentro di me speravo prendessero Montella. Pensavo di poter avere problemi con Zeman, mi sembrava un po’ musone, invece ho trovato una persona completamente diversa da come mi aspettavo, e molto piacevole. Mi trovo benissimo, poi si fatica come non ho mai faticato ed è molto stimolante.