Una sala del Telone Rosso gremita di gente ha salutato al castello Chiaramontano di Favara, la presentazione della raccolta di poesie scritte dal poeta dialettale Totò Mossuto dal titolo U me Curtigliu. Titolo che trae spunto dalla zona in cui lo stesso autore è cresciuto, nel quartiere del Calvario. Mossuto nei suoi versi, rigorosamente in dialetto favarese, rievoca il passato della Città nel periodo post bellico. Varie le fonti di ispirazioni: dal rapporto con i genitori a cui dedicato ampio spazio, alle feste patronali. Nelle sue quartine prendono vita anche alcuni dei personaggi locali, gente che Mossuto, avendo svolto il mestiere di venditore ambulante, ha conosciuto personalmente. Gli intermezzi musicali sono stati curati dal Maestro, Graziano Mossuto, quest'ultimo figlio del poeta. Presenti in Sala anche diversi artisti locali che hanno intrattenuto il pubblico. A curare la prefazione del libro, il professor Gerlando Cilona. Per l'amministrazione comunale che ha pubblicato il volume, era presente il Sindaco di Favara Rosario Manganella.
