Deteneva armi e munizioni anche da guerra, finisce nei guai il 48enne licatese, Angelo Sortino. L’uomo arrestato dagli agenti della sezione anticrimine del Commissariatio di Licata è una vecchia conoscenza delle forze dell’ordine. |Movimentate sono state le dinamiche del suo arresto. Gli agenti coordinati dal Vice Questore, Angelo Cavaleri, nell’ambito di un’attività investigativa volta alla prevenzione e repressione di reati concernenti alla detenzione illecita di armi e munizioni, avevano sospettato che nell’abitazione del 48enne potevano esserci delle armi. Recatisi sul posto per i relativi controlli agli agenti Sortino, ha detto di non avere le chiavi di casa custodite dalla moglie. L’uomo quindi, costantemente seguito da un’auto della Polizia, dal quartiere sette spade si è mosso con il proprio mezzo. Naturalmente la versione raccontata dall’uomo era solo una scusa per tentare la fuga. Innescato l’inseguimento, prontamente bloccato dai poliziotti in Via Donna Vannina l’uomo è stato arrestato. Durante la rocambolesca fuga il pregiudicato ha gettato dal finestrino un sacchetto contenete: una pistola mitragliatrice automatica UZI di fabbricazione israeliana con relativo caricatore, una pistola Beretta Calibro 22 e 5 proiettili per la stessa arma ed un’altra pistola di piccolo calibro una Parabellum calibro 9 con caricatore inserito. Al vaglio degli inquirenti, la provenienza delle armi. Toccherà agli agenti della scientifica approfondire l’origine e soprattutto se le stesse sono state utilizzate recentemente. |La mitraglietta UZI infatti potrebbe essere compatibile con armi recentemente utilizzate in delitti commessi a Palma di Montechiaro. I dettagli dell’arresto sono stati illustrati in una conferenza tenutasi presso la Questura di Agrigento dal Vice Questore, Angelo Licata e dal Vicario Paolo Sirna. Sull’operazione non si escludono ulteriori sviluppi.