Cosenza dal duecento è crocevia di mercanti: la tradizione, che si è perpetrata nel tempo sopravvivendo a guerre e pestilenze, si ripropone e la parte vecchia della città bruzia, centro pulsante di scambi e commerci, è invasa da bancarelle e venditori ambulanti. La fiera di San Giuseppe, evento, che da sempre riserva un enorme numero di visitatori, è ai nastri di partenza. I numeri della fiera sono stati esposti nel corso di una conferenza stampa nel palazzo dei bruzi. Quest’anno saranno 520 gli espositori, di cui 378 italiani e 142 stranieri. Tra gli stranieri, in maggioranza, i commercianti senegalesi che espongono artigianato locale e bigiotteria. Dei trecentosettantotto standisti italiani, solo 70 sono cosentini. 110 quelli provenienti dalla regione, settantasei i siciliani, per la maggiore catanesi che espongono dolciumi. L’appuntamento è dal 12 al 20 marzo nel Centro Storico Cittadino. Piatti e lampadari provengono dalla Puglia con 75 punti vendita. I costi: in media per un posto di 16 metri quadri nella zona centrale gli ambulanti hanno pagato 250.00euro per tutto il periodo fieristico. I commercianti di vimini e piante, i quali usufruiscono di spazi maggiori e per un tempo più lungo, hanno pagato 576.00 euro circa.
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