È tornato in Calabria, Sergio Rubini, dopo l’esperienza dell’estate scorsa quando ha girato con Antonio Albanese il film su Cetto La Qualunque. Ed è tornato anche al suo vecchio amore, il teatro, proponendo a Crotone, all’Apollo, A cuore aperto, inserito nel cartellone dello Stabile di Calabria. Si tratta di un recital, che ripropone le poesie di alcune voci del Novecento da Neruda a Sanguineti, passando per Eduardo, accompagnate da musiche e canzoni dal vivo. Uno spettacolo all’insegna del minimalismo, dedicato a chi, nell’odierno bailamme mediatico, sa riscoprire il piacere di sentire il silenzio, le parole i suoni che sollecitano emozioni e riflessioni. L’approdo in Calabria per Rubini è stato anche un ritorno alle origini, il padre, infatti, è originario di Castrovillari. Non di sola arte, però, ha parlato il noto attore e registra calabro pugliese, ma anche delle difficoltà che il mondo dello spettacolo, e della cultura in genere, sta attraversando in questa fase a causa dei tagli dei fondi del Governo. In scena con il Recital, prodotto da Angelo Tuminelli, Rubini non ha deluso le attese dei fan, dando vita ad una performance capace di calamitare l’attenzione del pubblico presente. La prossima tappa del mini tour di Rubini, al teatro Garden di Rende.
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