http://www.pupia.tv - Napoli - Venticinque anni dopo nella mente e negli occhi dei protagonisti del primo scudetto del Napoli resta il sabato del villaggio. "Se chiudo gli occhi la prima immagine che mi viene in mente è la notte prima della partita: eravamo in ritiro a Soccavo, dovevamo andare a letto presto ma nessuno riusciva a dormire. Ci ritrovamo alla spicciolata, spontaneamente in camera di Carmando, il massaggiatore, e guardammo le trasmissioni sportive fino a notte fonda". A raccontare è Salvatore Bagni, il guerriero del centrocampo del Napoli, il portatore d'acqua che permetteva tatticamente alle stelle là davanti di fare la loro danza.
"Carmando -- ricorda l'ex centrocampista -- avrebbe dovuto mandarci a letto ma si rese conto che l'adrenalina era troppa. Poi siamo andati allo stadio e da lì non ho ricordi nitidi, so solo che ci siamo resi conto dell'importanza di quel successo dopo il 90′, ma, soprattutto, negli anni successivi". Bagni torna spesso a Napoli: "E ogni volta la gente mi accoglie come se quella partita con la Fiorentina che ci valse lo scudetto si fosse giocata il giorno prima".
Quella notte in camera di Carmando c'era pure un difensore tosto ma dai modi gentili, Moreno Ferrario. Lui era a Napoli da dieci anni: "Avevo vissuto -- racconta -- gli anni delle sofferenze del Napoli, di quando lottavamo per evitare la retrocessione. Ogni stagione cominciava con qualche colpo di mercato che scatenava l'entuisiasmo dei tifosi, facevamo anche 60.000 abbonati ma poi qualcosa andava sempre storto". Poi
l'arrivo di Diego Maradona: "Il suo arrivo -- ricorda -- poteva non bastare da solo. Ma qualcosa cambiò nella società, ogni tassello era al suo posto: l'organizzazione del club, il
giocatore più forte e la presenza di gregari".
Già le condizioni ideali, che si crearono anche per l'arrivo di un allenatore schivo, silenzioso che però sapeva bene cosa serviva per vincere a Napoli, Ottavio Bianchi. "La Napoli del calcio non aveva segreti per me -- ricorda