http://www.pupia.tv - Damiano (Pd) - La proposta di Legge Stage e Tirocini. I cambiamenti avvenuti negli ultimi 25 anni nel mercato del lavoro italiano hanno prodotto 1.400.000 lavoratori atipici, 2.500.000 tempi determinati e in somministrazione, 400 mila false partite iva, 3 milioni di partite iva individuali e professionisti senza tutele. Il tasso di occupazione italiano oggi è pari al 56,7%, tra i più bassi d'Europa. I disoccupati sono 2.145 mila e la disoccupazione giovanile arriva al record di 29,4%. Un risultato che, prima ancora della crisi, va attribuito alle (non) scelte di competitivita' delle imprese e alle (mancate) strategie politiche, anche a fronte della "pressione globale". La flessibilità insicura e insufficientemente regolata ha prodotto delle pesanti ricadute sulle persone e sulle famiglie, sempre più arrese all'assenza di prospettive professionali e di vita, con inevitabili effetti negativi sull'economia e sulla produttività dell'intero sistema-Italia. Certamente per garantire una maggiore e migliore occupazione occorrono politiche economiche, industriali, fiscali e sociali "incisive" su cui, purtroppo, il nostro paese attualmente non puo' contare, ma che il PD ha elaborato, proposto e intende rilanciare con forza. Per garantire uno slancio duraturo, allora, bisogna rispondere ad un mondo del lavoro che mai come ora pone in primo piano la necessità di un nuovo sistema delle opportunità: avere forme di tirocinio e formazione al lavoro corrette ed efficaci; dare sostegno alla regolarità e stabilizzazione del lavoro; dare riconoscimento sociale alla propria identità lavorativa; sostenere i percorsi di formazione continua; incentivare l'accesso e l'avvio alla professione anche quando non sia nell'ambito delle professioni tradizionali; avere specifiche reti di protezione sociale dentro e fuori il lavoro, a prescindere dalla modalità d'impiego. Ogni anno in Italia vengono attivati almeno 300 mila stage con poche prospettive di inserimento stabile e spesso senza un retribuzione minima anche per lunghi periodi. In Francia, Belgio, Irlanda e Svizzera la legge impone un salario minimo mentre in Italia si può rimanere stagisti fino a 40 anni. Per "correggere queste storture esistenti nell'ambito del mercato del lavoro" e tutelare il lavoro dei giovani il Partito democratico ha presentato oggi una proposta di legge che disciplina l'attività degli stagisti e della pratica professionale. Primo firmatario del provvedimento è il capogruppo del Pd in commissione Lavoro Cesare Damiano che spiega: "In alcuni casi gli stage sono organizzati a 'regola d'arte, con tutor presenti e progetti formativi seri ed adeguati e possono aprire le porte del mercato del lavoro. In altri casi, purtroppo gli stagisti vengono utilizzati solo a fini lavorativi, senza l'obbligo di corrispondere una retribuzione". Spiega l'ex ministro che i dati dell'Isfol (Istituto per lo sviluppo della formazione professionale dei lavoratori) dimostrano come "da una parte aumenta il numero degli stage e dall'altra diminuiscono quanti, a seguito di questa esperienza formativa, riescono a trovare anche soltanto una collaborazione". Secondo i dati dell'Istituto nel 2007 il numero dei tirocini realizzati è stato di 52.700 con una percentuale di esiti positivi del 26,5%. Un dato "preoccupante" se comparato con quello relativo al 1998/99 quanto i tirocini attivati sono stati 15.000 e il 46,4% si è concluso con un'assunzione. "Così corriamo il rischio - spiega Damiano - di sfornare generazioni di persone fragili e che potrebbero avere l'idea ad un certo punto che non serve studiare". (29.03.11)