Arrestati i pendolari del furto: rapinarono 72enne di Torre Pedrera

2012-03-15 76

Sono stati definiti "i pendolari del furto" dal Pm che ha disposto il loro fermo. I due giovani meridionali e il terzo complice, al momento indagato, partivano dalla Campania verso l'obiettivo da colpire e tornavano in giornata a Castellammare di Stabia; unica tappa intermedia Ancona, dove viveva uno dei tre rapinatori. Ed è stato proprio questo il tragitto che, il 5 novembre scorso, i tre hanno fatto per recarsi nella villa di Videlma Pasini a Torre Pedrera. Erano le 9 del mattino quando i ladri fecerò irruzione nell'abitazione riminese, aggredendo la donna che si trovava in bagno. La signora Pasini venne legata, imbavagliata e minacciata con un coltello. All'interno della cassaforte c'erano 18mila euro, monili e due pistole. Furono 40 minuti di passione per la donna, durante i quali era stata minacciata di morte, trascinata lungo la tromba delle scale e trattenuta con forza. A causa della violenza subita, era stata ricoverata in ospedale per qualche giorno. Il tempo passato con i suoi sequestratori ha permesso però di fornire dettagli basilari per l'arresto.

L'impronta del dito indice, trovata sullo scotch ,e il riconoscimento fotografico da parte dell'aggredita hanno permesso di arrestare Domenico Schettino, 21enne nato a Vico Equense; Giuseppe Donnarumma, nato a Castellammare di Stabia nel 1991, leader del gruppo, incastrato dalle intercettazioni telefoniche. Sul terzo complice S.B. riconosciuto sempre dalla Pasini, continuano le indagini. I due campani erano stati fermati 15 giorni dopo la rapina assieme a Michele Martone poco prima di compiere un altro colpo alla Gioelleria"Linea oro"di Rimini.

I due si trovano ora in carcere, rispettivamente a Napoli ed Ancona, per sequestro di persona, lesioni personali gravi, rapina aggravata, porto ingiustificato di un coltello. S.B. è invece denunciato in stato di libertà per gli stessi reati in concorso. I militari non escludono che i tre abbiano potuto fare altri furti in Italia e che agissero su Rimini grazie all'aiuto di un "palo"che gli indicava dove recarsi per le rapine.
Foto Altarimini.it 

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