E' finito l'incubo per le 8 rumene, di cui una minorenne, costrette a prostituirsi per una banda di connazionali a Miramare di Rimini. Le donne, portate con l'inganno in Italia, venivano contattate tramite annunci su internet e trasportate illegalmente nel nostro Paese. Per eludere i controlli di frontiera, veniva corrotta la polizia rumena. Dopo pedinamenti e appostamenti fra Cattolica e Rimini, i Carabinieri di Riccione hanno arrestato 5 persone, tre uomini e due donne, per sfruttamento e favoreggiamento alla prostituzione. Per una delle due ragazze arrestate è anche scatta la denuncia per induzione alla prostituzione minorile: le piu' grandi infatti instradavano le più giovani alla vita di strada. Le ragazze, monitorate dai loro protettori, venivano accompagnate a prostituirsi, all'una di notte, da uno dei boss rumeni. Era quest'ultimo a vegliare sul numero dei clienti che ciascuna ragazza contattava. Una volta finito il lavoro le rumene venivano riaccompagnate nel residence di Miramare dove vivevano tutti i protagonisti della vicenda. Ciascuna ragazza adescava almeno 5 clienti a sera e rendeva 60/70 euro a prestazione, 100 euro in caso di rapporto sessuale non protetto. L'operazione è stata battezzata "Tacchi a spillo", con riferimento all'abbigliamento delle prostitute. L'arresto dei tre "guardiani"e delle due"maitresse" è avvenuta il 13 febbraio all'interno di un abitazione nel centro di Rimini. Accortasi di essere seguita dai Carabinieri, la banda aveva abbandonato il residence. I Militari hanno sequestrato un personal computer portatile, che aveva in memoria foto della minorenne seminuda, un telefono cellulare e 1000 euro in contanti.