Che il 2009 sarebbe stato un anno difficile per le esportazioni italiane, si sapeva da tanto, soprattutto a causa della non facile situazione del commercio mondiale. Le imprese, secondo l'indagine realizzata da Confindustria Rimini, hanno buone opportunità in mercati o settori che sinora sono stati poco sfruttati. Se da un lato l'export per le imprese riminesi chiuderà il 2009 registrando un notevole calo del 30% rispetto ai 1.620 milioni di euro del 2008, dall'altro lato si respirerà e si ci conforterà pensando a quei mercati (Russia e Cina in primis)in espansione dove si registra un boom in crescita. La tendenza della provincia riminese è senz'altro quella dell'internazionalizzazione. Infatti rispetto al 2008, crescono a vista d'occhio le imprese che si affacciano all'estero non solo per comprare ma anche per produrre e vendere. Questi e tanti altri gli aspetti che emergono nell'indagine 2009 realizzata grazie alla Banca Carim, alla Camera di Commercio e all'ufficio di Confindustria Rimini. 140 aziende prese in esame per stabilire tendenze, necessità e ostacoli del mercato. Rispetto agli anni passati il neo peggiore, è l'accesso al credito e i limiti socio-economici e politici. La spinta principale per affacciarsi nei mercati esteri, invece, registra diverse ragioni. In primo luogo la possibilità di aumentare il fatturato, poi, il miglioramento degli standard produttivi e politiche d'innovazione del prodotto, ma anche la maggiore vicinanza ai clienti/committenti e il controllo e il risparmio delle materie prime. Guarda il video della conferenza stampa con le interviste a Franco Raffi Direttore Confindustria Rimini e Alberto Martini, Direttore Generale Banca Carim. Simona Angela Gallo