4.000 i cittadini scesi in Piazza a Rimini quest'oggi in occasione dello sciopero generale di otto ore indetto dalla Cgil contro e per cambiare la manovra del governo. Lavoratori di tutte le età, dipendenti statali e privati, istituzioni, associazioni e studenti hanno aderito, uniti, al corteo, partito alle 9 e 30 dall'Arco di Augusto ed arrivato sino Piazza Cavour dove, tra bandiere, cartelli, magliette, fischietti e megafoni, ognuno, a modo suo, ha partecipato attivamente al comizio, aperto dal Segretario generale territoriale di Cgil Graziano Urbinati. Al centro del suo discorso le critiche alle manovre, i tagli agli enti locali, l'attacco ai diritti dei lavoratori e in primo luogo a quello di non essere licenziati, diritto annullato dall'art. 8 del maxi emendamento alla manovra. "Noi continuiamo a batterci - ha detto Graziano Urbinati - e a chiedere lo stralcio della norma. A protestare, in Piazza Cavour, non sono mancati i dipendenti, posti in cassa integrazione a zero ore, del Gruppo SCM di Rimini, del Gruppo Alfa spa di Novafeltria e di altre Aziende che nella gestione della crisi, hanno rifiutato di concordare assieme ai sindacati un piano che potesse evitare le difficoltà dei tanti dipendenti colpiti con scelte aziendali unilaterali. Non sono poi mancate le critiche a Cisl e Uil, sia nazionali che locali, in risposta alle dichiarazioni rilasciate contro lo sciopero e contro l'adesione di tanti amministratori locali. Nel corso della manifestazione sono state anche raccolte le firme perché venga garantito il rispetto delle festività civili del 1° Maggio, del 25 aprile e del 2 giugno. La raccolta continuerà fino a conclusione dell'iter parlamentare della manovra.