Carlton Myers saluta definitivamente il basket professionistico. Ad annunciarlo lo stesso giocatore nel giorno del suo 40esimo compleanno, nel corso di una conferenza stampa in grande stile all'interno della comunità antidroga di San Patrignano. Un momento che il giocatore ha desiderato condividere con tutte le persone che hanno in qualche modo scandito i suoi 25 anni di carriera cestistica. Una sala gremita dove in prima fila insieme a lui erano presenti la moglie ed i genitori. Solo sul palco, nel suo discorso iniziale, Carlton parla dei ragazzi di San Patrignano, come persone che nel compiere una scelta ben precisa si sono fatte portavoce di un simbolo di cambiamento. Ringrazia e si complimenta con Andrea Muccioli e con la Comunità per il suo operato. Poi, non nascondendo l'importanza che la fede ha nella sua vita, cita un passo della bibbia e ringrazia la madre ed il padre, quest'ultimo arrivato di sorpresa durante il discorso, per avergli trasmesso il concetto di semplicità e sana competizione. A questo punto, senza addurre spiegazioni, chiede improvvisamente a tutti i presenti di alzarsi. Il motivo? Recitare una preghiera. Carlton Mayers nasce a Londra da padre caraibico e madre italiana. Trasferitosi a Rimini all'età di nove anni, nel 1991 vince il titolo italiano juniores con appunto Rimini e dopo il debutto in A2 e aver giocato in svariate squadre italiane conquista il primo scudetto con la Fortitudo nel 2000. Con la nazionale italiana ha conquistato l'oro all'Europeo del 1999 in Francia, dopo l'argento all'Europeo di due anni prima in Spagna. E' stato portabandiera ufficiale dell'Italia alle Olimpiadi di Sydney del 2000. Un giorno di festa all'insegna dello sport, una delle metafore più efficaci della vita e proprio per questa ragione facente parte in modo importante delle proposte educative e di recupero dalla droga di San Patrignano.