La rapina al Mc Donald's di lungomare Tintori doveva essere l'ultimo colpo prima di una nuova vita. Questa la promessa che il napoletano, arrestato dai Carabinieri di Rimini ieri sera, aveva fatto a se stesso e alla sua fidanzata al telefono. Intercettazione che le forze dell'ordine hanno recuperato durante le indagini, che in questi dodici giorni, ha permesso di chiudere il caso della rapina effettuata lo scorso 5 novembre. Tutte le tracce raccolte dalle testimonianze di chi era presente alla rapina e soprattutto grazie l'arresto del"complice", alla sua confessione e il traffico telefonico, hanno ricondotto a Carlo Saldo. Il napoletano chiamato da tutti"Salvatore", nomignolo che lo stesso amava perché era il nome di uno zio scomparso, è il responsabile materiale della rapina al fast food sul lungo mare di Rimini. Sua l'idea e la proposta, secondo il complice pugliese 40enne, che avrebbe confessato ai Carabinieri di non aver capito le intensioni del napoletano. A detta del foggiano quando i due si erano visti al bar, confessandosi le reciproche difficoltà economiche e lavorative, "Salvatore" gli avrebbe detto, indicando il Mc Dondald's, di avere un "regalo per lui". Il pugliese a quel punto, seguendo le istruzioni, l'avrebbe aspettato a motore accesso fuori dal locale. Il 27enne entrato nel fast food con una spranga di ferro ne sarebbe uscito con un bottino di 450 euro. Soldi che i due si sarebbero spartiti in un parcheggio. Da lì a poco, secondo la confessione, con un taxi si sarebbero recati in un noto locale riminese sperperando tutto. La macchina abbandonata ha permesso l'arresto del foggiano, riconosciuto anche dai testimoni. Un indagine invece più accurata, che aveva inizialmente ricondotto le forze dell'ordine al fratello di "Salvatore", intestatario di un numero di telefono, ha poi portato gli inquirenti sulla pista giusta. Carlo Saldo, residente a Pollena Trocchia, in provincia di Napoli, è però domiciliato a Pesaro. Ed era proprio lì che si nascondeva,nella notte fra il 16 e 17 novembre, quando i Carabinieri l'hanno arrestato. Nei prossimi giorni i due malviventi, con precedenti, saranno condotti innanzi al Giudice e si dovranno difendere dall' accusa di concorso in rapina a mano armata. La refurtiva recuperata, in parte, è tuttora sottoposta a sequestro per ulteriori indagini.