8.10.88 il Teatro di Talento Esiste Ancora...

2011-10-28 54

http://www.donna10.it/8-10-88-il-teatro-di-talento-esiste-ancora-7223.html Nervi. Colori. Scarpe strette nelle mani e piedi stretti in passi zoppi che rivendicano vita. E poi la danza. In quei nervi, in quei colori, in quelle strette di mani e di passi zoppi che attraversano la morte. Salvatore Santangelo, erede degli inetti sveviani, con la sua danza celebra l'anniversario della morte del padre Arturo, rivivendo tragicamente il giorno in cui tutto ciò in cui prima aveva creduto, crollò inesorabilmente: l'8-10-88. Prima era un promettente cigno di danza classica e, adesso, mostra i segni di una nevrosi artistica. Cosa accadde? Il padre Arturo, dopo anni di sacrifici, riuscì a ballare sul prestigioso palco del teatro della Scala, ma ogni paradisiaca immagine venne spazzata via dalla sua brutta caduta e dalla sua conseguente malattia. Salvatore, da allora, non fu più lo stesso. Senza successo cerca di essere il ballerino d'élite di un tempo, schiacciato com'è dalle aspettative che tutti ripongono su di lui. Convinto di essere anch'egli destinato alla debâcle come il padre, si avvierà sul palco con poca grazia, con uno stile sciatto e convulso che saranno i segni della sua nevrosi. Bipolare, stralunato, Salvatore si mostra al pubblico claudicante, come claudicanti sono divenute le sue certezze quel maledetto giorno. Un personaggio che ben fa comprendere la molteplicità di anime che convivono in un uomo: la veste fragile, contrapposta alla voglia di rivincita, all'attesa che un giorno qualcosa potrebbe di nuovo portare un sorriso. 8.10.88 è una messa in scena poliedrica, dove la forza espressiva di Roberto Rotondo, attore e musicista protagonista assoluto dello spettacolo, riesce a sottolineare quella fragilità arrossata ma mai intimidita di un essere umano alle prese con il sè più estremo e doloroso. Prodotto da Industria Indipendente le cui iniziali appartengono alle giovanissime Martina Ruggeri ed Erika Z. Galli, 8.10.88 è un testo secco, sfacciato, ma anche disturbato nel suo incedere. Disturbante. Come solo la produzione più underground e sommersa sa offrire, in un trionfo di talento e novità che ha saputo ben popolare il Teatro Ambra di Roma alla Garbatella nel week end appena trascorso. 8.10.88 è ormai un testo navigato, partorito nel 2008 ha avuto il merito di partecipare a numerose rassegne e festival di settore e continua nella sua crescita sperimentale e performativa, individuando in questo senso un'importante metafora con il testo stesso: la vita, la danza, la morte, le aspettative e i ruoli sono in fondo bagagli che nella sperimentazione non avranno mai un atto conclusivo. Capolavoro di musica e parole, 8-10-88 ci mette di fronte al dramma che in fondo ci accomuna: essere individui indipendenti ma sentirsi sempre giudicati dagli altri; voler costruire la propria unicità, ma sentire sempre il peso e le aspettative dei propri genitori sulle spalle che come grossi macigni ci schiacciano e non ci fanno volare... In fondo la figura di Salvatore/Roberto siamo noi: individui fragili che cercano un posto unico nell'esistenza... Ricordiamo, concludendo, che quest'ultima intepretazione di 8.10.88 è stata resa possibile a seguito della vittoria personalissima di Martina Ruggeri ed Erika z. Galli del Premio Speciale Celeste Brancato all'ormai nota manifestazione Marte Live, ottenuta per le capacità, la ricerca e la sperimentazione nell'ambito teatrale- performativo. Nella speranza che il teatro giovane e di talento possa continuare ad esprimere perle di questa portata, vi lasciamo al trailer dello spettacolo. Da vedere. Per vedere il trailer clicca qui: http://www.youtube.com/watch?v=92lwY-PBZ4U