"Conosco bene Antonio Conte e sono convinto che anche in A farà bene. D'altronde i risultati che ha ottenuto sinora sono stati incoraggianti". E l'unico breve commento rilasciato, a telecamere spente a margine del premio nazionale per lo sport Oronzo Pugliese, da Carlo Ancelotti, neo allenatore del Chelsea (dopo otto anni di panchina al Milan). Ad attenderlo anche giornalisti inglesi arrivati a Turi, in Puglia, per raccogliere spunti da colui che è approdato alla corte di Abramovich per vincere la Champions League. Agli inviati di Sky Sport, Guardian e Daily Mirror, Ancelotti ha risposto di non poter rilasciare dichiarazioni. E così l'attenzione dei presenti è caduta sulla figura di Pugliese, l'allenatore dal cuore grande che con il Foggia, nella stagione 1964-65, riuscì a sconfiggere la grande Inter di Helenio Herrera. A dare il premio ad Ancelotti il sindaco Vincenzo Gigantelli ed il figlio di Pugliese, Matteo che ha ricordato proprio le qualità morali del padre: un intreccio tra radici rurali e spirito di sacrificio si trova nelle motivazioni che hanno spinto la commissione ad assegnare il premio ad Ancelotti. "Per le sue origini umili e contadine, Carlo Ancelotti rimanda idealmente alla figura del mitico Oronzo Pugliese. Pur operando in un ambiente difficile, quale quello del calcio, sa rimanere fedele alle proprie radici".