Milano - Berlusconi alla festa del Pdl - Gli Appalti in Abruzzo

2010-10-02 93

http://www.pupia.tv - Milano - Berlusconi alla festa del Pdl - Gli Appalti in Abruzzo. "Eccoci qua, anche se qualcuno ha tentato di non farmi venire". Silvio Berlusconi apre con questa frase di difficile interpretazione il suo intervento alla festa del Pdl al Castello Sforzesco a Milano. Si riferisce a indiscrezioni, smentite, che per motivi di sicurezza fosse in dubbio la sua partecipazione. Ci sarebbero state telefonate di minacce. Ma la questura di Milano le ha giudicate poco attendibili e ha dato il via libera alla presenza del premier alla festa. ATTACCO A SCALFARO. Messa da parte questa premessa, il premier entra subito nei temi del suo intervento. Partendo da lontano, da quando è diventato presidente del Consiglio la prima volta. Ed è stato fatto cadere da Bossi, con il famoso ribaltone. Un ribaltone dovuto al presidente di allora che disse a Bossi: 'Berlusconi è nel baratro, se resti con lui ci finisci anche tu'". Il presidente di allora era Scalfaro e l'accusa è diretta. Quella caduta del suo governo, dice Berlusconi, "fu un fatto eversivo". Di qui in avanti, il presidente del Consiglio prosegue con una serie di attacchi ad avversari politici e magistratura, e con l'elenco dei meriti propri e del suo partito. SOVRANITÀ AI PM. "In Italia la sovranità è stata trasferita dal popolo ai pubblici ministeri", ha detto il presidente del Consiglio, avvertendo della necessità di cambiare l'architettura costituzionale per fare in modo che la sovranità sia veramente del popolo italiano. "Infatti, se una legge non piace a certi pm, la impugnano e la portano alla Corte costituzionale, che ha undici componenti di una parte politica, e su pressione dei pm di sinistra la abroga". LA NASCITA DEL PDL. "Ci siamo uniti a chi faceva politica prima di noi facendosi prendere per mano. C'era una politica fatta di ideali, ricordiamo che anche la Chiesa sostiene che la politca è il più grande atto di carità. Abbiamo subito vinto le elezioni e abbiamo iniziato a cambiare l'Italia. Mai nessun governo ha fatto così tanto come in questi ultimi due anni", ha proseguito il Cavaliere. RIFIUTI A NAPOLI. In seguito Berlusconi è tornato sui rifiuti di Napoli e, come alcuni giorni fa in Senato, ha accusato esplicitamente le amministrazioni comunali di sinistra e in particolare il sindaco di Napoli, Rosa Russo Iervolino, di essere la causa della scarsa efficienza della raccolta dei riufiuti. "I rifiuti di Napoli hanno un nome - ha declamato: Rosa Russo Iervolino". E ha aggiunto: "La prossima settimana il nostro sottosegretario Bertolaso e il Presidente del Consiglio andranno a Napoli a dare aiuto e arisolvere la situazione". BANCHE. "Il presidente del Consiglio italiano ha personalmente convinto i Paesi dell'Est europeo a salvare le proprie banche, così come ha convinto l'amministrazione americana a stanziare soldi per salvare il sistema finanziario", ha proseguito il capo del governo. "Da noi abbiamo garantito la pace sociale stanziando decine di miliardi per chi perdeva il posto di lavoro: nessuno è stato lasciato solo". CRIMINALITÀ: "PASSEREMO ALLA STORIA". "Nessun governo ha messo in atto un'azione di contrasto così forte contro la criminalità organizzata. Passeremo alla storia come il governo che ha sconfitto la mafia", si è detto sicuro il premier. TERREMOTO: "HANNO INVENTATO CORRUZIONE IN APPALTI". "Hanno inventato che ci sia stata della corruzione negli appalti in Abruzzo", ha detto Berlusconi. "Non è vero, non c'è stata nessuna corruzione" LA BATTUTA. "Dice la sinistra: "Mandiamo a casa Berlusconi". Ma avendone venti non saprei in quale casa andare...". SCUOLA E LAUREA DI PIETRO. Il premier rivendica le riforme fatte dall'esecutivo. Tra tutte quella della scuola e dell'università. "Di Pietro ha affermato che ha ottenuto una laurea vera, da qui ho dedotto che bisognava riformare l'Università". NO B DAY2. Il premier scherza sulla manifestazione del 2 ottobre del Popolo viola al No B-Day: "Continuano a dirmi 'Berlusconi a casa'. Ma mi danno qualche problema. Io di case ne ho venti e non saprei dove andare". E ribadisce l'intenzione di andare avanti: "Il nostro governo ha avuto il mandato elettorale ma questa sinistra continua a chiedere dal Parlamento, dai suoi giornali, dalla Rai pagata con i soldi di tutti che al posto del governo che ha avuto dagli italiani il mandato a governare si crei un governo tecnico che metta insieme le forze che le elezioni le hanno perse. Noi intendiamo andare avanti, intendiamo governare perché è la responsabilità che ci hanno affidato gli italiani". FLI. Berlusconi dice di credere alla lealtà di Futuro e Libertà: "Vogliamo credere alla lealtà al programma, che per noi non è carta straccia, dichiarata dai colleghi parlamentari che hanno formato un gruppo parlamentare autonomo. Li metteremo alla prova". (03.10.10)