http://www.pupia.tv - Cesa (CE) - Minacce di morte al Sindaco De Angelis.
Nel posto in cui riposano i defunti vige un silenzio rispettoso che oggi si è tramutato in un silenzio dovuto perché l'unica reazione di fronte all'ignobiltà di alcuni gesti è solo quella di zittire. Lo sdegno è talmente profondo che le parole si fermano alla gola e solo la mente continua a pensare. "Sindaco farai la stessa fine", firmato B.R.. E' questa la frase che campeggia fiera sulla lapide di Gennaro De Angelis, padre del sindaco di Cesa, Vincenzo De Angelis, morto in agguato di camorra nel 1982. Ad accorgersi dell'accaduto è stata una zia del primo cittadino che, giunta nel cimitero per far visita proprio al congiunto, è rimasta di sasso davanti alla scritta ed ha avvisato immediatamente il nipote. Tutto fa pensare che il gesto sia stato compiuto nell'arco di tempo tra le 12 e le 16 di sabato, orario in cui il cimitero comunale resta chiuso al pubblico; tra l'altro, per via dei lavori in corso, è possibile accedere anche dal retro, lato del cantiere.
Il nero, che diventa ancora più scuro sulla base bianca, la scrittura ferma ma elementare. Elementi balzati agli occhi del sindaco De Angelis come mille aghi che lo hanno trafitto. Sul posto sono intervenuti i carabinieri di Aversa, ai quali il primo cittadino ha presentato denuncia contro ignoti. Il cimitero dopo un po' ha cominciato ad affollarsi ed ognuno si soffermava a guardare quella scritta così infame che ha violato nel profondo non solo Gennaro De Angelis ma tutte le persone che sono sepolte nel luogo sagro.
B.R. (Brigate Rosse): un acronimo ben noto alla comunità cesana che nei cosiddetti "anni di piombo" ha avuto un ruolo di primo ordine nell'organizzazione terroristica di estrema sinistra, ma che oggi suona quasi come uno sberleffo. L'ipotesi più accreditata, infatti, è che gli ignoti che hanno profanato la tomba di Gennaro De Angelis si siano firmati con quella sigla per depistare qualsiasi supposizione. Non è la pri