Presentato al festival di Roma Dog sweat un film che ci mostra una Teheran mai vista prima, con immagini girate clandestinamente con una troupe leggera dal regista iraniano Hossein Keshavarz dandoci un ritratto inedito del suo paese rischiando la pelle degli attori e la sua. E quello che non ci meraviglia accada negli altri paesi diventa qui fonte di stupore davanti a comportamenti severamente proibiti dai fondamentalisti. È una storia corale di ragazzi che vivono tutti sfidando ogni giorno la prigione. C’è una coppia di gay senza pace perché la madre di uno si metterà di mezzo costringendolo a sposarsi, la ragazza che va con un uomo sposato e quella che nasconde la sua relazione con un coetaneo ma cerca un posto per fare l’amore.
Mariangiola Castrovilli
http://www.visumezine.com/index.php?option=com_content&task=view&id=1951&Itemid=7