Milano. È di circa 87 miliardi di euro l'ammontare mondiale dei furti nel retail nel 2010. Il dato rappresenta una diminuzione del 5,6% rispetto allo scorso anno. La riduzione delle differenze inventariali, le perdite causate da furti di clienti e dipendenti ma anche da errori amministrativi, ha trovato maggior riscontro in Nord America (-6,9% rispetto al 2009). II valore delle perdite in Italia è di circa 3 mld, pari all'1,28% delle vendite: questa percentuale è ancora al di sopra della media dell'Europa occidentale. Più di un terzo dei retailer italiani continua a registrare un incremento nei tentativi di furto o nei furti effettivi. Questi dati sono stati presentati oggi da Checkpoint Systems, società di controllo delle differenze inventariali, sulla base di una ricerca del Centre for retail research. Giunto alla decima edizione, lo studio evidenzia come la spesa per la prevenzione delle perdite abbia contribuito negli anni alla diminuzione dei tassi di differenze inventariali. 'Nonostante questo calo - ha spiegato Joshua Bamfield, direttore del Centre for retail research e autore della ricerca - il costo della criminalità nel retail è di 152 euro sul conto della spesa di ogni famiglia media dei 42 paesi esaminati'. L'Italia paga invece ancora di più: 163 euro all'anno'. Servizio di Fabio Butera.
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