Domi Martimucci ucciso ad Altamura da una bomba, la sorella Lea: «Grazie a quelli che combattono la mafia, sono i nostri numeri 10»

2025-02-20 22,509

«Siamo orgogliosi, vogliamo sottolineare la gratitudine verso questi uomini e queste donne che nel silenzio continuano a salvaguardare sia le nostre vite che il nostro futuro. Siamo veramente grati per quello che fanno e  continuani a fare. Sono i nostri numeri 10». Lea Martimucci è la sorella di Domenico, per tutti Domi o il "piccolo Zidane", il calciatore rimasto ucciso a 27 anni in seguito all'esplosione di una bomba, in una sala giochi di Altamura, nel 2015. Quasi 10 anni dopo, i carabinieri hanno arrestato altre due persone - per tre è già stata emessa la sentenza definitiva di condanna - responsabili di aver fatto uno da intermediario e l'altro di aver fornito la bomba per l'attentato. Domi, in campo, indossava la maglia numero 10. E, in occasione della conferenza tenutasi negli uffici della procura barese, Lea Martimucci ha voluto ricordare quel numero 10. «Il numero 10 era ciò che era mio fratello nel campo - ha detto la ragazza -. Continuiamo a esaltare questo concetto. Noi siamo i numeri 10, i nostri uomini sono i numeri 10. Chi continua a combattere contro la mafia e l'illegalità è un numero 10, lo sarà per sempre».