Due indagati per l'incidente mortale nel cantiere Smat di Corso Unità d'Italia
A novembre perse la vita Fatmir Isufi, un'operaio di 51 anni travolto da una gru. Era al lavoro con il figlio, illeso. Due dipendenti della ditta bresciana Palingeo sono accusati di omicidio colposo e inosservanza delle norme per la sicurezza.
Tre mesi esatti dalla sera gelida, e tragica, del 18 novembre. Dentro l'area del centro ricerche Smat di Torino, Fatmir Isufi, 51 anni, travolto da un braccio piegatosi all'improvviso, sotto gli occhi del figlio.
Originario dell'Albania, lavorava da trent'anni per l'azienda palingeo, colosso bresciano specializzato anche in perforazioni.
Il capo cantiere di Palingeo, che guidava quella sera la gru, e un responsabile tecnico dell'azienda lombarda impegnata a realizzare una vasca al servizio dell'acquedotto di Valsalice, risultano ora iscritti nel registro indagati per omicidio colposo. Atto a loro garanzia della Procura, precisano fonti legali, secondo cui per poter svolgere accertamenti irripetibili sulla gru, in incidente probatorio, la magistratura ha proceduto alle iscrizioni. In modo che possano essere nominati consulenti tecnici oltre a quello della stessa procura.
Gli indagati sono sereni, rispetto alle responsabilità in fase di verifica, dicono sempre i legali. Profondamente scossi invece per la morte di Isufi, dipendente storico di Palingeo, grandissimo lavoratore. Il cui figlio continua a essere dipendente dell'azienda.
Non resta che attendere l'avvio delle operazioni peritali. Risposte sul perché, all'improvviso, quel braccio sia crollato addosso a una vita e una famiglia che non riesce a darsi pace.
Nel centro ricerche Smat, la gru - tre mesi dopo - resta ancora sotto sequestro. Ferma a quella sera terribile, così come il cantiere.
Iscriviti al nostro canale per essere AGGIORNATI
https://youtube.com/@talktvsocialnews?si=Bn-vXb2h0cBLEXR5