Nella conferenza stampa di presentazione dell'ultima serata di Sanremo 2025, si è definito "un giullare". Lanciando la finale di stasera sabato 15 febbraio (su Rai 1 e RaiPlay dalle 20,45 all'1,30 circa, orario previsto dell'annuncio del vincitore/vincitrice), Carlo Conti ha detto: «Per me la Rai è la Rai, insomma, io faccio giullare, faccio intrattenimento, quindi, grazie a Dio, non ho mai avuto pressioni o indicazioni come fare il Festival. Faccio quello che ho fatto anche nelle mie tre precedenti gestioni: il Festival della canzone italiana». Intervistato poi da Serena Sartini e Alessandra Velluto per ASKANEWS, ha detto poi che il festival è andato «oltre le più rosee aspettative». Nessun rimpianto, emozione per il messaggio del Papa e per il ricordo di Fabrizio Frizzi. Un onore avere sul palco Roberto Benigni. Come è andata? Scherza il direttore artistico/conduttore: «Mi pare un bilancio abbastanza positivo. È andato tutto molto bene, anzi al di là delle più rosee aspettative». Nessun eccesso, il format ha funzionato: «Credo che il Festival in fondo sia una gara di canzoni, un rito collettivo che ci permette di seguire tutti insieme qualcosa. Negli anni gli eccessi ci sono stati, in un modo o nell'altro, fuori o sul palco dell'Ariston, ma è proprio questo, perché come dice Pippo "Baudo Sanremo è Sanremo" e solo questo ci permette di commentare, parlare, sparlare del Festival e ci riunisce tutti insieme a guardare lo stesso evento. Quando riesci poi a riunire tutte le generazioni, è chiaro che fai dei grandi numeri». Il momento più bello ed emozionante? C'è un rimpianto? «Non ho rimpianti. Il momento più bello ed emozionante sicuramente il messaggio del Papa e anche aver ricordato Fabrizio Frizzi su quel palco. Il momento più divertente, invece, è l'onore di aver fatto la spalla a Roberto Benigni», risponde Carlo Conti, che in conclusione manda «un abbraccio gigantesco a Papa Francesco», ricoverato al Gemelli.