Un crollo senza precedenti per il settore manifatturiero romano. In cinque anni sono sparite un'azienda su cinque e 8000 posti di lavoro, secondo i dati di Unioncamere.
Nel 2019 le imprese del settore erano 18.812, oggi sono scese a 14.754, segnando una perdita del 20%. I settori più colpiti sono quelli della produzione di articoli in pelle (-40%), dell’elettronica (-39%) e del tessile (-33%). Calo significativo anche per la lavorazione del ferro, del legno e del marmo, mentre il comparto alimentare ha registrato una riduzione più contenuta (-10,5%).
Andrea Rotondo, presidente di Confartigianato, lancia l’allarme: “Roma si sta trasformando in un mercato per le produzioni di altre regioni e paesi. Regione e Comune devono intervenire per salvaguardare il settore, semplificare la burocrazia e ridurre la pressione fiscale”.