Siamo abituati a pensare che i bulli colpiscano le persone più fragili, deboli, timide, introverse. La storia di Iris Di Domenico dimostra che non è così. Influencer amatissima da più giovani (su TikTok è @sonosempreiris), Iris è una forza della natura. Eppure è stata bullizzata, semplicemente perché era diversa. Ma se prima ha subito, poi ha «scelto di affrontare il bullismo». Per questa sua storia è il volto scelto da Super! per parlarne. Il brand di intrattenimento Paramount Italia dedicato a bambini e ragazzi dedica al tema un'iniziativa speciale proprio questa settimana, che è quella della Giornata nazionale contro il bullismo e il cyberbullismo. E cioè la messa in onda di una serie di clip registrate da Iris alla Città dei Bambini e dei Ragazzi di Genova con gli operatori dell’associazione “FARE X BENE”. Nelle clip alcuni ragazzi raccontano le loro esperienze e sono invitati a creare dei "Codici Ninja", ispirati ai valori fondamentali delle celebri Tartarughe: lealtà, coraggio, collaborazione e determinazione (dal 10 febbraio la serie I Racconti delle Tartarughe Ninja sarà in onda su Super, canale 47 del dtt e tivusat e 625 di Sky, dal lunedì al venerdì alle ore 17:45).
[idarticle id="2294408" title="Parliamo di empatia, contro il bullismo"]
Il bullismo spiegato ai bambini: Iris Di Domenico, creator su TikTok, racconta la sua esperienza
Il contributo al racconto di Iris di Domenico è decisivo. Pugliese, classe 2006, aveva 11 anni quando ha scaricato musical.ly e ha cominciato a pubblicare video. «I dispetti, nella mia classe delle medie, sono cominciati quasi subito. Dalla colla sulla sedia all'acqua rovesciata in testa, agli insulti scritti sui muri»: veri episodi di bullismo. «Piangevo, piangevo sempre, ma a casa cercavo di camuffare la sofferenza, dicevo che ero triste per altro». Ad un certo punto è stato troppo e, dopo appena un anno e mezzo di attività, Iris ha disinstallato la app. L'ha scaricata di nuovo solo in prima superiore, quando ha ripreso a pubblicare video, fino ad arrivare, nel giro di qualche mese, a superare i 400mila follower (oggi ne ha due milioni).
«Anche alle superiori ricevevo commenti negativi e prese in giro, a scuola. Ho sofferto di attacchi di panico, finché non se ne sono accorti i professori e ho iniziato ad aprirmi, a parlarne». Con il tempo, e a costo di parecchia sofferenza, Iris si è «fortificata. Non la auguro a nessuno ma devo ammettere che affrontare il bullismo è stato per me un'esperienza molto formativa». La cosa più brutta, dice oggi, «è che non si viene feriti solo nel momento del dispetto o della cattiveria: quello che subisci ti resta dentro e ti porta a dubitare di te stesso sempre».
[idgallery id="402269" title="Stop cyberbullismo: il decalogo per prevenirlo"]
[idarticle id="2232711" title="Il bullismo uccide. Dal 13enne di Palermo a Carolina Picchio. Il padre: «Ripiombo in quel baratro»"]
Il consiglio ai bambini bullizzati? Uscite dalla bolla e parlatene
Gli antidoti, da regalare ai suoi piccoli followers? «Innanzitutto, ricordatevi sempre che nessuno ha il diritto di giudicarvi per la vostra diversità, sia estetica, religiosa o caratteriale». Ma forse ancora più importante è il suo invito a «uscire dalla bolla»: «parlatene, parlate di quello che vi sta capitando. Oggi i professori sono molto più consapevoli, più capaci di ascoltare che in passato».
Iris crede molto del potere della parola e del dialogo: «La maggior parte dei bulli non si rende conto della sofferenza che genera: non serve punirli, il più delle volte basta parlare con loro». La prova? Molti dei ragazzini che bullizzavano Iris ora le chiedono video per i loro figli o nipotini. E lei...«certo che glieli faccio!».