Io sono ancora qui: la clip del meraviglioso film brasiliano candidato all'Oscar

2025-02-03 853

Tratto dalla storia vera della famiglia brasiliana dei Paiva: Rubens (Selton Mello), desaparecido, la moglie Eunice (Fernanda Torres), i 5 figli. Una famiglia che vuole essere disperatamente "normale" e usa l'amore che li unisce per difendersi dalla dittatura militare al potere (1964-1985). A Rio de Janeiro, nel 1971, lui, ex deputato liberale, viene portato via dai paramilitari. Restano la moglie e i figli. La loro vita cambia per sempre. Eunice dimostra di essere lei la leonessa della famiglia... Il film (nei cinema) Io sono ancora qui di Walter Salles,  è una storia vera e umanissima, un Lessico famigliare "brasiliano" (le fotografie e i super 8, la pellicola d'epoca, la musica e la routine famigliare: tutto ci riporta là), raccontato nel libro-memoir Sono ancora qui dal figlio Marcelo Rubens Paiva (edizione La Nuova Frontiera) e portato sullo schermo dal regista Walter Salles, che della famiglia era amico. Una storia del 1971, ma modernissima, attualissima. Privata e collettiva...
Presentato in anteprima alla Mostra del Cinema di Venezia 2024 (ha vinto l'Osella alla Miglior sceneggiatura), il film è nei cinema ed è candidato a 3 Oscar: Miglior film, Miglior film internazionale e Miglior attrice protagonista (Fernanda Torres, già vincitrice del Golden Globe come attrice drammatica). Dice Walter Salles: «Quando ho letto il memoir Sono ancora qui di Marcelo Rubens Paiva, sono rimasto profondamente commosso. Per la prima volta, la storia dei desaparecidos, delle persone strappate dalle loro vite per mano della dittatura brasiliana, era raccontata dalla prospettiva di coloro che restano privati di una persona cara. Nell’esperienza di una donna – Eunice Paiva, madre di cinque figli – c’era al tempo stesso la testimonianza di come sopravvivere a una perdita e l’immagine speculare di una ferita inflitta a un’intera nazione. Era anche una storia personale: conoscevo quella famiglia ed ero amico dei figli Paiva. La loro casa resta indelebilmente impressa nella mia memoria. Nei sette anni che abbiamo impiegato per realizzare Io sono ancora qui, la vita in Brasile ha compiuto una virata avvicinandosi pericolosamente a quel passato. E questo fatto ha reso più che mai urgente il racconto di quella storia».