La legge regionale che potrebbe portare alla chiusura di 30 cinema storici a Roma accende il dibattito tra il Campidoglio e la Regione Lazio. La normativa prevede una riduzione dei vincoli, consentendo la trasformazione delle sale in supermercati o sale bingo, ma il Comune si oppone con un piano di tutela per il patrimonio cinematografico.
L’assessore alla Cultura, Massimiliano Smeriglio, propone un modello di rilancio che preveda attività collaterali come bar, librerie e spazi musicali senza snaturare la funzione principale delle sale. “Il cinema non è solo mercato, ma un presidio territoriale di pubblica utilità”, ha sottolineato. Il Comune è già intervenuto con progetti di recupero di sale dismesse come l’Airone, l’Apollo e il Rialto, che potrebbero presto tornare in funzione.
Il confronto con la Regione prosegue. “Bisogna trovare un equilibrio tra nuove funzioni e la difesa del cinema”, ha dichiarato Smeriglio. L’obiettivo è garantire che le sale cinematografiche continuino a essere spazi culturali e sociali per la città, contrastando la concorrenza delle piattaforme in streaming.