Sanremo 2025 inizia con un messaggio di pace. Tra gli ospiti che saliranno sul palco del Festival nel corso della prima serata, quella dell’11 febbraio, ci saranno anche la cantante israeliana Noa e la cantante palestinese Mira Awad.
Noa e Mira Awad insieme a Sanremo 2025
Le due artiste duetteranno sulle note di Imagine di John Lennon, unendo simbolicamente attraverso la musica due culture per trasmettere un potente messaggio di pace e solidarietà. Il brano sarà cantato in tre lingue: ebraico, arabo e inglese, «e in tutte e tre spereremo che "un giorno ti unirai a noi, così che il mondo possa essere uno”», come ha scritto Mira Awad su Instagram
«Questa è una cosa davvero importante», è il commento di Noa, all’anagrafe Achinoam Nini, sui social. «Io e Mira Awad saremo sul palco del popolarissimo Festival di Sanremo, seguito da più di 20 milioni di persone ogni anno, con il nostro messaggio di pace. Ci deve essere un altro modo».
«Non so se riusciremo a unire tutti», ha aggiunto Mira Awad. «Vorrei tanto che una canzone potesse farlo, ma sicuramente porteremo i nostri fervidi desideri per porre fine alla guerra, liberare gli ostaggi e trovare una giusta risoluzione per il conflitto che affligge la nostra regione da così tanto tempo».
Noa torna al Festival di Sanremo dopo 30 anni
Per Noa, 55 anni, si tratta di un ritorno al Festival di Sanremo a 30 anni esatti dalla sua prima partecipazione, nel 1995, come ospite internazionale. Nel 2006 aveva partecipato alla gara, vincendo il Premio della Critica, e nel 2007 ha ricevuto l’onorificenza come Cavaliere della Repubblica Italiana e successivamente quella di Commendatore della Repubblica Italiana. La sua esibizione al Festival anticipa l'uscita del suo nuovo album, The Giver.
Mira Awad, 49 anni, è un'artista e attivista palestinese-israeliana, e oggi risiede a Londra. Le due cantanti collaborano ormai da 25 anni, e nel 2009 hanno rappresentato insieme Israele all’Eurovision Song Contest. Come cantante e cantautrice ha pubblicato quattro album da solista e composto musica per film e teatro. Tra i suoi progetti più recenti c’è Artivista, una residenza pensata per riunire artisti provenienti da entrambe le parti del conflitto israelo-palestinese.
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